Quella di Roma è una delle piazze più calde d’Italia, se non la più calda. Il che la rende speciale. Ma tutto questo calore a volte può essere un’arma a doppio taglio. Perché troppo spesso, i tifosi giallorossi, sopraffatti dalla passione per i colori che amano, non riescono ad essere razionali e ragionano di pancia. Nei giudizi che danno non riescono ad essere lucidi. Per loro, una domenica la Roma è da scudetto, quella dopo è da buttare. Un giocatore o è un fenomeno o è da cacciar via. E questo atteggiamento molto, anzi troppo spesso, poi influisce sia sulla squadra che sui giocatori, che sentono addosso troppa pressione. E che vi siano aspettative e pressioni in una piazza importante come Roma è giusto, ma il tutto deve rimanere entro certi limiti.
Da qualche mese a questa parte, sul banco degli imputati del “tribunale dell’etere romano” ci è finito Mattia Destro, acquistato dalla Roma nell’estate 2012. C’è chi gli rinfaccia di non essere un bomber di razza e chi di non metterci cattiveria sotto porta. I dati e le statistiche però dicono altro. Perché Destro, da quando veste la maglia della Roma, tra campionato e coppe, ha realizzato 23 reti in 53 partite giocate, di cui circa 1/3 partendo dalla panchina. Una media di tutto rispetto. Una media da centravanti di razza. Un centravanti che ha 23 anni e che sicuramente deve ancora crescere. Ma i mugugni ed i fischi servono solamente a buttar giù. Per crescere servono fiducia e stimoli. Cose che non gli sta dando la piazza ma che gli stanno dando invece mister Garcia, che ha sempre detto di credere in Destro, ed Antonio Conte, che nell’ultima amichevole della Nazionale contro l’Albania lo ha schierato titolare.
Ecco, forse da questi due allenatori, allenatori con la A maiuscola, la piazza dovrebbe prendere esempio. O magari dalla Germania e dalla realtà di Dortmund, dove il Borussia,in zona retrocessione, viene applaudito a fine gara dai propri tifosi. Così come viene incitato il loro giovane bomber Ciro Immobile, che si sta pian piano ambientando nella realtà tedesca. Ai giovani va data fiducia e vanno fatti crescere in tranquillità. E Destro è un patrimonio del calcio italiano che va valorizzato. Centravanti puro, con un gran fiuto del gol, veloce ed abile nel gioco aereo. I numeri per diventare uno degli attaccanti più forti in circolazione ce li ha tutti, servono solo tempo e pazienza, che troppo spesso mancano a questa piazza. E magari un giocatore accanto come Francesco Totti, che possa valorizzare al meglio le sue caratteristiche tecniche mandandolo in gol.
La stagione è ancora lunga e la Roma si sta giocando lo scudetto con la Juventus. Di tempo per crescere ce n’è ancora parecchio. Ora starà solamente a Destro zittire le malelingue a suon di gol. Per il resto, c’è un posto tra i grandi bomber della storia giallorossa che lo aspetta. Forza Mattia!