(G. Piacentini) – E se Rudi Garcia avesse trovato la formula della felicità, e del bel gioco? Al netto delle prestazioni di alcuni – i «soliti» Nainggolan, Keita e Manolas, il ritrovato Maicon e la sorpresa Cholevas -, la gara contro l’Inter ha evidenziato come la Roma più bella sia quella che può esprimere maggiore qualità. Quale? Tra tutte le combinazioni a disposizione del tecnico, si è rivelata letale per le squadre avversarie quella in cui giocano insieme Francesco Totti, Miralem Pjanic ed Adem Ljajic: gente che parla la stessa lingua calcistica, quella della classe assoluta. In sostanza, quando partono tutti titolari non ce n’è per nessuno. È capitato solo cinque volte in stagione, e la Roma ha ottenuto altrettante vittorie contro Parma, Verona, Chievo, Torino e Inter, realizzando 14 reti e subendone 3. C’è di più: ad eccezione della vittoria casalinga contro il Verona, in cui sono andati a segno Florenzi e Destro, in tutte le altre occasioni uno di loro ha realizzato almeno un gol. A Parma è toccato a Pjanic e Ljajic; il serbo si è ripetuto contro il Chievo, gara in cui è andato a segno anche Totti, e contro il Torino; domenica sera, invece, è toccato a Pjanic prendersi il palcoscenico con una doppietta che ha steso i nerazzurri, con gli altri due determinanti come uomini assist. Salta agli occhi come Garcia reputi questo atteggiamento tattico più adatto alle gare casalinghe: in trasferta solo a Parma ha optato per questa soluzione, che potrebbe tornare utile il 10 dicembre in Champions, quando all’Olimpico arriverà il Manchester City. Una gara da vincere ad ogni costo, l’occasione per vedere di nuovo insieme i «tre tenori»