(S. Pieretti) Il calcio italiano sta precipitando, ma non è ancora finita. Le parole del commissario tecnico Antonio Conte sembrano profetiche all’indomani della nuova decisione della Lega calcio maturata ieri pomeriggio. Il tecnico salentino avrà il suo stage, ma alla convocazione rischiano di non partecipare i giocatori appartenenti ai club che in quel periodo torneranno a disputare le coppe europee. Conte rischia così ritrovarsi una Nazionale a metà: Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Marchisio, Pirlo, Giovinco, De Rossi, Florenzi, Destro, Ranocchia, Osvaldo, Aquilani sono solo alcuni dei calciatori che probabilmente salteranno la prossima convocazione. Perché a decidere saranno i club. Il gioco delle tre carte, in una Lega che continua a essere spaccata nonostante qualcuno cerchi in ogni modo di mettere insieme i pezzi di un carrozzone che è lo specchio fedele del calcio italiano.
La Juventus – contraria agli stage – ha fatto sentire tutto il suo peso, la Roma le è andata dietro; l’alleanza sta andando avanti anche in Lega, dopo che i due club erano andati a braccetto osteggiando l’elezione federale di Carlo Tavecchio che anche in questa occasione mantiene un profilo basso. «Ringrazio il presidente Beretta per aver dimostrato sensibilità nei confronti della Nazionale – afferma il numero uno di via Allegri – mi auguro che lo stage si faccia con tutti i calciatori che Conte riterrà opportuno convocare in quel momento della stagione e per questo ci attiveremo per un confronto ulteriore con i club impegnati in Europa». Di sicuro Conte non potrà convocare gli «zzurri che giocano nei club stranieri che si limitano a cedere i loro giocatori unicamente nelle date già stabilite dalla Fifa.
E proprio ieri la Fifa ha preso un’importante decisione per quanto riguarda il mercato: stop alla multiproprietà dei calciatori. L’esecutivo ha annunciato che la «third-party ownership» sarà vietata a partire dal primo maggio 2015. I contratti esistenti saranno validi fino alla scadenza naturale.