(E. Menghi) – Il 30 settembre il film era questo: Keita nei panni del regista basso serviva Nainggolan, il belga invitava Totti, che «scucchiaiava» dietro Hart. Proprio loro, tre dei protagonisti mancati nella strana gara col Sassuolo, ora sono pronti a tornare dal primo minuto nel decisivo match di ritorno con il City. Più degli altri, sarà Totti a prendersi sulle spalle la Roma. L’aria d’Europa lo sta ispirando, è il vice-capocannoniere di Champions con 2 reti segnate in 4 presenze (un gol e un’apparizione in più per Gervinho) ed è diventato di diritto il più anziano marcatore della competizione. Nessun altro, a 38 anni e 59 giorni, era riuscito a trovare la via del gol. Lui l’ha fatto già 2 volte e ci tiene ad aggiornare ancora questo straordinario record.
Garcia conta sul suo capitano per l’obiettivo simil-sogno di raggiungere gli ottavi di finale. Se De Rossi – come sembra -dovesse andare in panchina, sarebbe Francesco l’unico giocatore in campo ad aver superato lo scoglio dei gironi di Champions con la Roma. In carriera ci è riuscito 4 volte e in 2 occasioni si è spinto fino ai quarti di finale: il famoso 7-1 con il Manchester nel 2007 non lo dimentica nessuno, l’anno dopo i giallorossi incontrarono di nuovo lo United, ma Totti non giocò. Il vissuto rende il capitano la memoria storica romanista e Garcia vuole sfruttare al massimo questo fattore in una partita in cui l’esperienza può fare tutta la differenza del mondo. Totti ne ha da vendere, Destro sta muovendo i primi passi dietro l’ombra immensa del numero 10, perciò Garcia aveva diviso i compiti lasciando al più giovane la possibilità di esprimersi in quella che, sulla carta, sembrava una gara di portata inferiore, ma si è rivelata beffarda. Col Sassuolo Francesco è rimasto a guardare, si è alzato dalla panchina nella ripresa per riscaldarsi, ma il tecnico francese ha preferito giocarsi l’ultimo cambio con Keita al posto di Pjanic. Totti non l’ha presa benissimo, perché avrebbe voluto aiutare la squadra a rimontare. Non ha messo il muso come quando Garcia l’aveva sostituito col Bayern, ma che non fosse felice si era capito dal mancato messaggio sul blog a fine partita. Senza di lui e con De Rossi espulso, la fascia è toccata a Florenzi, una prima volta assoluta: «Spero non sia l’ultima», si è augurato il jolly giallorosso, terzino sabato scorso: «Se ci fosse stato Maicon, probabilmente avremmo vinto: anche se è al 50% mette timore agli avversari e tranquillità alla squadra. Sia per lo scudetto sia per la gara con il City abbiamo buone possibilità». Fascia a Totti e dita incrociate.