(E. Currò/ S. Scacchi) – Non per soldi, ma per denaro, la serie A potrebbe dire no alla battaglia di Galliani per la tecnologia sui gol fantasma. Scottato dal famoso caso Muntari e indignato per il rischio del bis di domenica scorsa con Rami, il vicepresidente del Milan intende portare la questione all’assemblea prenatalizia di Lega. Ma almeno 12 presidenti su 20 sono per ora contrari all’innovazione. La spesa per la tecnologia di porta (appaltata dalla Fifa alla Goal Ref del Mondiale — brevetto tedesco di un’azienda con filiale a Bolzano — e all’Hawk- Eye inglese di Sony e Premier League) graverebbe infatti sui club: oscilla tra i 250 mila e i 320 mila euro a stadio, attivazione settimanale inclusa. Il costo complessivo per la serie A (dai 4 a i 5 milioni) è basso in rapporto al miliardo dei diritti tv. Le piccole e medie società, però, guadagnano molto meno delle grandi e rifiutanol’onere aggiuntivo.
In attesa degli sviluppi geopolitici, la vicenda ricorda quella degli additional referees (i giudici d’area) in Champions. Il presidente dell’Uefa Platini disse ai club, che volevano l’occhio di falco, che il costo della tecnologia sarebbe stato scalato dai loro introiti: fu un coro di no. Per la stessa ragione il progetto non è ancora decollato nella Bundesliga tedesca e nella Liga spagnola. La soluzione economica potrebbe arrivare da una sponsorizzazione.