“Più ci daranno fastidio più lotteremo, più sarà difficile e più attaccheremo”. Dichiarazioni di guerra quelle di Rudi Garcia, colpito nel personale e nell’onore. Il tecnico francese, dopo la partita Genoa-Roma del 14 dicembre scorso, è stato accusato da uno steward, quindi non un tesserato del club genoano, di aver provato a colpirlo con uno schiaffo. Al termine di una partita vinta; dopo aver strappato 3 punti sul difficilissimo campo del Ferraris. Il gesto ha provocato l’iniziale squalifica per due partita di Garcia, salvo poi essere sospesa dalla Corte Sportiva di Appello, grazie anche alla retromarcia dello steward, che nella foga avrebbe scambiato la volontà di Garcia di aprire il camminamento, che porta agli spogliatoi, con un tentativo di schiaffo. Nel concitato finale di partita di Genova, Strootman ha ricevuto una bottigliata in petto, proprio per la lentezza dell’ apertura del camminamento, mentre Holebas mostrava il dito medio ai tifosi rossoblù. Anche per il greco, la Corte Sportiva ha ritirato la squalifica commissionata in prima battuta dal Giudice Sportivo Tosel.
Questo accerchiamento mediatico e giuridico, però, non smonta l’entusiasmo di Garcia, che è bravo a separare polemiche e campo: “Faremo di tutto per vincere. Non cambia nulla sull’ambizione di vincere titoli, ci sono ancora tre competizioni da giocare. Per me è importantissimo il campionato, anche perché è la strada più corta per tornare in Champions. Magari facendo bene in Europa avremo anche un sorteggio migliore tra un anno”. Stasera arriva il Milan: “È una buonissima squadra, per noi è l’ultima dell’anno e vogliamo i tre punti sotto l’albero. Hanno cambiato molto, ma è sempre il Milan”. Rossoneri che hanno come punta di diamante un vecchio conoscente della Roma, Jeremy Menez: “Lo conosco bene, ha fatto parte della Nazionale, è imprevedibile, non si sa mai cosa può fare con la palla. Dobbiamo fare in modo di limitarlo”.
Fine dell’anno, tempo di bilanci. Nainggolan ha passato i suoi primi 12 mesi a Roma, fornendo una costanza di rendimento altissima. Il belga, impiegato inizialmente come sostituto di Strootman, è titolare inamovibile della squadra, complice anche una maturazione incredibile. Costruttore e distruttore di gioco, Nainggolan ha anche un bel rapporto con il gol, come la sorella gemella Riana, attaccante della Res Roma, con la quale è stato intervistato in settimana: “Io sono uno che dà sempre il massimo. Quindi se vengo ripagato dal gol in più o dalla prestazione, è merito della squadra. Ho lasciato una famiglia importante a Cagliari ne ho trovata un’altra importante qui”, le parole del centrocampista giallorosso.
Altra intervista concessa, quella di Francesco Totti, per il sito dell’Uefa: “Mi diverto troppo e gioco con passione” – le parole del capitano – “Quando non ce la farò più penserò al futuro, intanto penso a mettermi a disposizione dei compagni e ad aiutare la squadra. Se sono arrivato a 38 anni così è perché sono stato sempre un professionista, uno senza vizi”.
In settimana si sarebbe dovuto anche votare per la pubblica utilità del nuovo stadio della Roma, tassello fondamentale nel cammino verso la realizzazione dell’opera. Rimandato a lunedì mattina per il troppo basso numero dei votanti, il sindaco Marino ha rassicurato tutti, dai tifosi ai dirigenti: “Pallotta era molto preoccupato e l’ho dovuto rassicurare per i ritardi del voto dell’Assemblea capitolina. L’Assemblea però deve prendersi il tempo opportuno perché si tratta di una decisione storica per Roma e per l’Italia”. Marino ci tiene a dire che i tempi non rischiano, comunque, di allungarsi: “Noi della Giunta, abbiamo impiegato meno del tempo che avevamo a disposizione. Un progetto come quello del nuovo stadio della Roma porta un investimento di capitali stranieri nella nostra città di un miliardo e mezzo di euro e soltanto durante la costruzione di 3000 posti di lavoro. E’ quello di cui abbiamo bisogno in questa città, io sono certo della grande sensibilità del presidente Zingaretti che ha già detto al presidente a Pallotta che cercherà di impiegare il meno tempo possibile”.
Ma prima di lunedì, c’è l’importantissima partita di stasera. La Juventus ha giocato, e vinto, giovedì contro il Cagliari, riportandosi a +4 sulla Roma. Obiettivo della serata è festeggiare il Natale ad un solo punto di distanza dai primi in classifica. Obiettivo non facile, ma neanche proibitivo: il Milan, ormai, non è più quello di una volta. La Roma è per lo più al completo, De Sanctis difenderà la porta, aiutato in difesa da Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa e Holebas, che ha rischiato di cedere il posto a Cole a causa della squalifica. A centrocampo De Rossi-Nainggolan e Keita hanno le chiavi. In attacco Ljajic favorito su iturbe e Florenzi, mentre Gervinho e Totti sono fuori da ogni ballottaggio. Destro continuerà a sedersi in panchina, mentre il mese di gennaio si avvicina e il malcontento dell’attaccante potrebbe bussare a qualche porta; la prima, quella di Sabatini.
di Matteo Isidori