Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha parlato al sito americano che continua a seguire le vicende dei giallorossi. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:
Lo scorso anno avete avuto una grande partenza ma a fine del girone d’andata la Juventus aveva 8 punti di vantaggio in campionato. Oggi siete a 5 punti. Qual è la grande differenza tra le due squadre?
“La cosa che è cambiata di più è che noi oggi abbiamo molta più esperienza nel competere per la vetta della classifica. Quando analizziamo l’ultima stagione non dobbiamo dimenticare cosa abbiamo fatto, ovvero il record di punti nella storia della Roma (85) con la Juventus che ha fatto il record della Serie A (102 punti).
Quanto è stata dura adattarsi alla pressione della Champions League, specialmente con i problemi di infortuni della Roma?
“La Champions League non aumenta le pressioni perché è un piacere giocarla. L’unica cosa è che ti mangia energie fisiche e mentali di cui abbiamo bisogno per il campionato. Per quanto riguarda gli infortuni, abbiamo fatto bene a creare una rosa profonda piena di giocatori di qualità e di conseguenza non abbiamo pagato più di tanto le assenze”.
Leandro Castan è stato un giocatore molto importante per voi. Come avete reagito quando avete conosciuto il suo problema di salute?
“Ci siamo concentrati solo sulla salute di Leo. La sua decisione di essere operato da un neurochirurgo ha messo alla prova la sua determinazione di tornare a giocare a pallone. E’ un guerriero e non ce la facciamo più a stare senza di lui”.
Juan Iturbe è stato eccezionale lo scorso anno a Verona, ma oggi a Roma è molto lontano da quei livelli. Può avere un grande impatto nella seconda parte di questa stagione?
“Iturbe è un giocatore fantastico. Sfortunatamente, è stato fermato da un infortunio proprio mentre stava iniziando a mostrare le sue qualità. Ha bisogno di ritrovare la forma migliore e di adattarsi al gioco della squadra con i suoi movimenti. Ora sta facendo molto bene. In campo dà tutto ed è questo l’atteggiamento che lo porterà al successo”.
L’Europa League è un trofeo che considera importante?
“Tutti i trofei sono importanti. Noi dobbiamo mettere il 100% di noi stessi in ogni competizione”.
Qual è la differenza maggiore tra il campionato francese e la Serie A?
“La Serie A è un campionato più tattico. Per esempio, le squadre spesso hanno cinque uomini in difesa. Il 40% dei nostri match della scorsa stagione sono stati contro squadre che schieravano questa formazione. In Champions League solo il 2% delle squadre utilizza la difesa a cinque”.
Ci sono delle similitudini tra Lille e Roma?
“Sono due club organizzati molto bene. Ho portato la mia filosofia di gioco e in questo senso le due squadre sono molto simili”.
Se potesse, c’è un giocatore del Lille che porterebbe a Roma? E perché?
“Sono molto felice della mia rosa e penso che anche il Lille abbia molti grandi giocatori. Detto ciò, non ci sono state molte cessioni rispetto alla mia partenza”.
Come spieghi il successo immediato subito dopo l’arrivo a Roma? C’erano metodi di allenamento diversi o è merito dei tanti giocatori cambiati rispetto all’anno precedente?
“Fin dal mio arrivo ho lavorato su due principi fondamentali: coinvolgere i miei giocatori nello sviluppo di uno stile di gioco e lavorare sul lato psicologico dei giocatori, in particolare sulla fiducia”.
Come descriverebbe il gioco della Roma e la vostra filosofia a chi non vi ha mai visto in campo?
“Voglio che la mia squadra sia in grado di imporre il proprio stile di gioco. E’ sempre importante avere il possesso del pallone per attaccare e segnare, rimanendo sempre equilibrati in campo. La forza mentale è la pietra angolare della mia Roma. Lottiamo ogni secondo per ogni centimetro qui”.
Quali sensazione regala il derby con la Lazio?
“Sicuramente è una partita speciale ma non possiamo dare troppa importanza a questa partita. Dobbiamo avere una visione ambiziosa, qualificarci per la Champions League e vincere trofei”.
In Prima Squadra ci sono tre giocatori di Roma: Totti, De Rossi e Florenzi. Come vivono il derby?
“Sono decisamente più carichi. Vivono la vigilia con maggiore trasporto. Sono orgoglioso di averli in squadra: dobbiamo sempre lavorare bene nello sviluppo dei nostri giovani”.
Partite come quella giocata contro la Juventus, possono portare maggiore difficoltà nel rimanere calmo?
“E’ possibile dare la propria opinione restando calmi. La passione è la grande forza che ci guida ma non dobbiamo allontanarci dal rispetto e dalle riflessioni”.
In una recente intervista, hai detto che gli allenatori devono essere degli attori. Cosa vuol dire?
“Dipende dall’interlocutore con cui si parla e cosa si vuole ottenere attraverso la comunicazione. Questo è quello a cui mi riferisco con la parola “attore” “.
Ci descrivi la tua relazione col presidente James Pallotta?
“Il presidente è una persona umana e genuina. Una persona molto sensibile. Si interessa sia al lato umano sia a quello professionale di chi gli sta di fronte. E’ un grande presidente, un uomo ambizioso che sta facendo tutto quello che può per assicurare uno sviluppo al club e ai suoi impiegati”.
Fonte: bleacherreport.com (Traduzione a cura della Redazione di GazzettaGiallorossa.it)