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AS ROMA Le pagine della storia giallorossa: Lione – Roma 0-2

Amantino Mancini
Amantino Mancini

(D.Marchetti)“Les Gones”, come li chiamano da quelle parti, nonostante fossero solamente alla 27° giornata di campionato, si apprestavano a vincere il sesto scudetto consecutivo. Il distacco dal Marsiglia, seconda in classifica, era abissale e la squadra di Gerard Houllier poteva concentrarsi totalmente sulla Champions League che stava arrivando. Ad attendere il Lione negli ottavi di finale c’erano i giallorossi, che da tutti erano ritenuti la vittima sacrificale dei francesi, sia per la poca esperienza nelle competizioni europee della Roma, che per la qualità della rosa a disposizione dei Lyonnais. I “Rouge et blues” viaggiavano in un periodo della loro storia particolarmente importante. A livello economico erano una delle potenze del calcio europeo e ciò gli permise di avere in squadra gente del calibro di Abidal, Thiago, Benzema, Malouda e Junininho Pernambucano. Il brasiliano era sicuramente la stella e il simbolo del Lione di quei tempi, un centrocampista immenso con una spiccata dote nei calci di punizione, che gli permettevano di risolvere da solo intere partite. Il 2007 sarà una grande stagione per gli uomini di Houllier, che vinceranno il campionato con diverse giornate d’anticipo e porteranno a casa anche la Supercoppa di Francia. Unico rimpianto quell’ottavo di finale sfuggitogli il 7 marzo 2007.

AS Roma –  All’angolo opposto troviamo i giallorossi di Luciano Spalletti, alla seconda stagione consecutiva sotto la guida del tecnico di Certaldo. Con il mister toscano, la Roma ritrovò un’identità gioco che sembrava aver perso negli anni precedenti. Anche in Serie A ci trovavamo alla 27° giornata di campionato, ma la situazione del club romanista era ben differente da quella della società francese. La squadra capitolina era seconda e con l’Inter in fuga poteva dire addio ai sogni scudetto, rimanevano, però, la Coppa Italia e la Champions League. Nello stesso anno si festeggiavano anche gli 80 anni della società giallorossa e dirigenti, tifosi, giocatori e allenatore volevano levarsi almeno una soddisfazione. Gli uomini di Spalletti passarono il girone di Champions classificandosi come secondi, quando il sorteggio per la fase ad eliminazione diretta tirò fuori dall’urna l’Olympique Lione. La differenza tra le due squadre sulla carta era notevole, a partire dalla rosa fino ad arrivare alla situazione economica, ma nonostante ciò nella Capitale c’era aria d’impresa. Dall’inserimento, da parte dell’UEFA, della fase ad eliminazione diretta sin dagli ottavi, la Roma non era mai riuscita ad accedere ai quarti guadagnandosi un posto tra i top club d’Europa. L’occasione era ghiotta e dopo il pareggio per 0-0 allo Stadio Olimpico, il meglio doveva ancora arrivare.

La Partita – Gara di ritorno degli ottavi di finale, si gioca allo Stade de Gerland di Lione. Il pubblico è quello delle grandi occasioni, 40.000 spettatori e neanche un posto libero rimasto. Le due squadre arrivano al big match in condizioni diverse. I francesi, primi in campionato e reduci dalla vittoria per 3-1 con il St. Etienne, viaggiavano a vele spiegate verso il trionfo in campionato. La Roma, invece, veniva dal pareggio di Ascoli, acciuffato nei minuti finali con la rete di Wilhelmsson. La Champions, però, è un’altra cosa e si vede. La squadra di Luciano Spalletti inizia con il brivido dopo la prima discesa palla al piede di Juninho, ma piano piano prende coraggio e sale in cattedra. Il gol annullato a Daniele de Rossi sugli sviluppi di un calcio d’angolo è solamente il primo segnale di una partita che entrerà nella storia. Al 22’ del primo tempo si sblocca il risultato, assist di Tonetto incornata di Totti ed è 1-0 Roma. Non sembrano esserci problemi per gli uomini di Spalletti, che prima di rientrare negli spogliatoi segnano il 2-0 con la prima rete in Champions di Mancini. Un gol incredibile, dove il brasiliano con un doppio passo ubriacante lascia sul posto Reveiller e insacca con un missile terra aria sotto il set. Nel secondo tempo la musica cambia, il Lione reagisce e schiaccia la Roma, ma un super Doni compie almeno 4 miracoli mantenendo inviolata la propria porta. Finisce così, 2-0 per i giallorossi, che si qualificano ai quarti di finale. A Fiumicino una folla incredibile attende i propri eroi che per una notta hanno inserito la Roma fra le regine d’Europa.

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