(L. Valdiserri) – Il gol su azione in campionato mancava a Francesco Totti dal 4 maggio 2014, una rete inutile nella inutile CataniaRoma 4-1. Prima della doppietta nel derby, celebrata in tutto il mondo anche per via del «selfie», c’era stata la prodezza di Manchester contro il City, in Champions, saltando Hart con uno «scavetto» (30 settembre) e i due rigori realizzati contro Juventus e Chievo (5 e 18 ottobre). Come c’è stata una Roma nel primo tempo e una diversa nella ripresa, così ci sono stati due Totti. Lontanissimo dalla porta avversaria come «falso nueve» nel 4-3-3 del primo tempo, arma letale dentro l’area di rigore nel 4-2-3-1 del secondo. La posizione, per intenderci, dove segnò 26 gol nel campionato 2006-07, sotto la guida di Luciano Spalletti. I numeri di Totti nel derby sono questi: 65 palloni giocati, 47 passaggi completati con il 74,5% di riuscita, 3 tiri di cui 2 nello specchio della porta, 2 tiri dentro l’area di rigore e uno da fuori area, 2 gol, 6 falli subiti. Cifre da centravanti vero che smentiscono una «leggenda metropolitana» che stava prendendo piede: Totti non tira più in porta. il problema non era la mancanza di forza, ma la distanza dall’area di rigore. Quali sono i vantaggi di Totti riportato in una posizione più avanzata. Almeno quattro: 1) può sfruttare la sua immensa classe al servizio della squadra. Tutti hanno ammirato il secondo gol, che presto diventerà una figurina Panini («L’immagine del gol di Totti è candidata a diventare una delle figurine speciali dedicate ai protagonisti del girone d’andata», conferma il direttore Mercato Italia della Panini, Antonio Allegra), ma anche in occasione del primo ha dimostrato la sua «leggerezza» di tocco; 2) aumenta il numero degli attaccanti e il numero dei gol «nei piedi» dell’undici schierato da Garcia; 3) garantisce, visti tutti i falli che subisce, un numero di punizioni in zone di campo molto più pericolose; 4) aumenta la «spaziatura» tra lui e Pjanic, che altrimenti si Su azione Il capitano non segnava dal 4 maggio dell’anno scorso trovano spesso a pestarsi i piedi, aumentando l’efficacia delle giocate del bosniaco, che è sempre il centrocampista giallorosso con la miglior percentuale di passaggi riusciti (93,6% contro la Lazio). Sabato prossimo, contro il Palermo, passare al 4-2-3-1, potrebbe essere per Garcia una scelta obbligata: ci sono, infatti, De Rossi e Naiggolan squalificati, mentre Keita è in Coppa d’Africa con il Mali. Davanti alla difesa potrebbero giocare Pjanic e Strootman, con Florenzi-Ljajic-Iturbe subito dietro al vecchio-nuovo Totti centravanti. Un’idea per il resto della stagione, ferma restando la possibilità di ritornare al 4-3-3 soprattutto con il ritorno di Gervinho dalla Coppa d’Africa. A Lille, con la squadra che vinse il titolo francese nel 2011 e giocò la Champions nella stagione seguente, Garcia alternò i due moduli.