(G. Piacentini) Cambiare modulo, magari schierando contemporaneamente tutti e quattro i centrocampisti (De Rossi, Nainggolan, Strootman e Pjanic) o proseguire sulla strada collaudata del 4-3-3? Mandare in campo una formazione equilibrata o una votata all’attacco? Rudi Garcia non ama concedere vantaggi agli avversari. Non lo fa prima delle partite normali, figuriamoci alla vigilia del derby. Anche per questo la seduta di ieri pomeriggio, quasi completamente dedicata alla tattica, è stata più blindata del solito: nessuna anticipazione sulla formazione che scenderà in campo contro la Lazio.
Ce ne sono pochi, di dubbi, sulla presenza nella lista dei convocati di Adem Ljajic: anche ieri il serbo si è allenato a parte insieme a Cholevas (il greco ha avuto un piccolo risentimento muscolare che però non lo mette a rischio). Da qui a dire che l’ex fiorentino sarà sicuramente in campo ce ne corre, per motivi fisici e perché in attacco Garcia ha molta scelta: il ballottaggio con Florenzi e Iturbe è reale, così come quello tra Francesco Totti (favorito) e Mattia Destro. Non c’è nessun dubbio, invece, sulla presenza di Maicon. Dopo essere uscito dal campo a Udine per un evidente ritardo di condizione fisica, il brasiliano ha svolto per tutta la settimana un lavoro personalizzato. Colpa della solita cartilagine del ginocchio, che non gli dà tregua ormai da parecchi mesi. Maicon, però, è uno di quei calciatori che vivono per giocare gare importanti, uno di quelli che in passato, parole sue, «ha giocato con la faccia» prima ancora che con le gambe. Uno di quelli, insomma, che per non giocare il derby dovrebbe essere immobilizzato a letto senza riuscire ad alzarsi.
Nella sua carriera di vigilie così ne ha vissute molte. «La stiamo vivendo bene – le sue parole a Roma Tv -, sappiamo che è una partita molto sentita in città. La vittoria di Udine, in questo senso, è stata importante: abbiamo fatto il nostro lavoro e speriamo di farlo anche nel derby». Vincere significherebbe sorpassare, seppure per poche ore, la Juventus, impegnata in serata a Napoli. «Siamo stati molte volte a -1 dalla Juve. L’importante è fare punti, pensiamo solo a noi. Rispetto allo scorso anno siamo cresciuti come rosa e come gioco, mentre la Juventus sta facendo lo stesso campionato. Però stanno sbagliando delle partite e, di solito, questo non accadeva: può essere un fattore importante per noi». Infine l’appello al pubblico romanista. «I nostri tifosi devono riempire lo stadio, perché in questo modo ci possono dare una grossa mano: quando sono al nostro fianco, rendiamo di più. Non ci mancherà la voglia di fare bene perché è una partita speciale per i tifosi: noi daremo il massimo in campo e loro daranno il meglio sugli spalti».