(F. Ceniti) – C’è un silenzio che fa rumore nella querelle che in questo campionato mette di fronte gli arbitri con alcune società della Serie A. In molti hanno notato come non sia stata spesa neppure una parola di prammatica da parte di Carlo Tavecchio e della Federcalcio. Certo, gli arbitri hanno piena autonomia, ma da sempre la Figc ha cercato di fare da cuscinetto per difendere quello che è un servizio pagato dalle casse di via Allegri. Insomma, le polemiche ci sono sempre state, ma ci sono sempre state anche le dichiarazioni distensive del presidente di turno. Basta andare in archivio per trovare quelle di Giancarlo Abete: a volte anche con toni duri per rimettere in riga società, presidenti e tesserati andati fuori giri, al di là del naturale diritto di critica. Questo non è accaduto con Tavecchio neppure di fronte a certi giudizi che erano veri insulti personali e non proteste per un episodio contestato.
IRRITAZIONE Tavecchio ha incontrato Nicchi e gli arbitri a Coverciano prima di Natale. In quell’occasione sono state spese parole dolci verso l’Aia anche grazie alla presenza di Michele Uva, il d.g. che sta cercando di ricucire lo strappo. Ma la tregua delle feste è stata spazzata via dalle ultime polemiche. E ancora una volta dalla Figc il silenzio è stato assoluto. Un atteggiamento a dir poco pilatesco che ha causato irritazione nel mondo arbitrale. Tutto questo mentre è in arrivo un appuntamento che sulla carta dovrebbe servire a distendere gli animi: l’annuale incontro tra designatore della Can A, arbitri e Nicchi con presidenti, allenatori e capitani. Un faccia a faccia utile per avere chiarimenti sul regolamento e su alcune decisioni prese. Si terrà (Roma o Milano) entro gennaio. Di solito i buoni propositi (collaborazione e toni più pacati) durano lo spazio di pochi giorni. Magari questa volta sarà diverso.