(A. Pugliese/C. Zucchelli) – Se la Roma è ancora in corsa su tre fronti, per quanto sia difficile il recupero di 7 punti in campionato alla Juventus, lo deve anche un po’ a lui. È uno di quelli che ha giocato meno, Leandro Paredes, eppure il rigore conquistato, tra mille polemiche,contro l’Empoli in Coppa Italia (e poi trasformato da De Rossi) è risultato decisivo per il passaggio del turno. Una piccola soddisfazione per l’argentino, dopo mesi passati ad allenarsi in silenzio senza mai dire una parola, consapevole che il campo, sabato, domenica o mercoledì che fosse, lo avrebbe visto col contagocce.
IN CRESCITA – Al contrario di Sanabria e Uçan, che tramite i loro agenti hanno fatto capire chiaro e tondo alla società che sono poco soddisfatti del mancato impiego e vorrebbero andare a giocare altrove, Paredes si è dedicato soltanto agli allenamenti, cercando di sfruttare al massimo ogni (minima) occasione concessa da Garcia. L’esordio da titolare, a Palermo, ha raccolto consensi, nonostante il pareggio della squadra, così come l’ingresso in campo contro l’Empoli, rigore a parte, ha colpito per la personalità che questo ragazzo di appena 20 anni — ne compirà 21 a giugno — non ha avuto problemi a mettere in mostra. D’altronde, Paredes rispetto a molti suoi coetanei è già uomo. E non solo perché è diventato papà a 19 anni di una bimba (Victoria) , che spesso viene a Roma insieme alla mamma, ma anche perché uno che cresce nel Boca da quando ha 8 anni, inevitabilmente, si porta dietro un po’ di carattere in più. Che abbia i colori del club di Buenos Aires nel cuore non è un mistero per nessuno, così come non è un mistero il fatto che la Roma lo riscatterà dagli argentini (per 4,5 milioni di euro). Lui lo sa e questo lo aiuta a vivere l’enorme concorrenza che c’è a centrocampo con più serenità. Due giorni fa, su Instagram, ha salutato il suo amico Riquelme, con cui ha condiviso 6 anni di Boca. «Si ritira il più grande — ha scritto Leo —. Grazie di tutto fenomeno». Da un maestro all’altro, cioè Totti, adesso Paredes deve sfruttare l’ennesima emergenza a cui è costretta la Roma: Keita è in Coppa d’Africa, De Rossi dovrebbe mancare per (alme no) un paio di settimane, Strootman è alle prese con il suo ginocchio e Pjanic fatica domenica dopo domenica: spazio ce ne sarà, magari già a partire da sabato sera.
IDEA TATTICA – Così, già sabato Leandro potrà ritrovare spazio e campo. In che posizione non si sa, anche se poi Ramon Maddoni, 73 anni, l’uo mo che lo ha scoperto in Argentina, un’idea ce l’avrebbe. «Io lo farei giocare alla Pirlo, davanti alla difesa. Quello è il suo ruolo ideale, lì Paredes può diventare uno dei migliori in Europa». Maddoni ha scoperto un po’ tutti i fenomeni delle ultime generazioni del Boca: da Redondo a Tevez, da Cambiasso a Riquelme, da Gago a Ricky Alvarez, passando poi per Sorin, Coloccini, Gaitan, Silvestre, Muñoz, Insua e tanti altri. In totale, un uomo che ha fatto guadagnare ai xeneizes più di 150 milioni di dollari. «Leandro lo scoprii piccolissimo dal Club Parque, lo portai subito al Boca perché lo voleva anche l’Argentinos Juniors. Quando l’ho visto giocare per la prima volta ho sentito un po’ le stesse sensazioni della prima volta di Tevez. È ovvio, Paredes deve dimostrare ancora tante co se. Però, ripeto, se Garcia lo farà giocare alla Pirlo, allora vedrete che giocatore è: ha talento, gestione della palla, ottimo tiro. Deve migliorare nel ritmo e nell’aggressività, ma per il resto è già pronto». Magari senza De Rossi, Garcia potrebbe utilizzarlo anche come centrale nel 433. Non è proprio alla Pirlo, però ci si può avvicinare.