(A. Pugliese / D. Stoppini) – Il sette per Dante, uno che da queste parti era di casa, era il numero della perfezione umana ma pure dei peccati capitali. Ecco, la Roma fiorentina pare far parte più di questa seconda categoria. Perché nelle ultime sette partite ha vinto solo due volte, pareggiando cinque. È la terza X consecutiva: dopo Lazio e Palermo, ecco Mario Gomez a mandare Rudi Garcia a 7 punti dalla Juventus. Serve una seduta dallo psicoanalista per capire come sia possibile regalare sempre 45’ agli avversari. La Lazio prima, il Palermo poi, la Fiorentina ora: la riscossa della ripresa basta a recuperare, non per vincere e star dietro la Juventus.
ALMENO ITURBE E invece i numeri dicono che gli ultimi sei gol incassati da De Sanctis sono arrivati nei primi 30 minuti di partita. Serve uno schiaffo per svegliare la Roma. Forse qualche schiaffo sarà servito pure a Iturbe, a Firenze in una delle sue migliori esibizioni in maglia giallorossa: «Nel primo tempo non abbiamo fatto le cose bene, poi alla fine per poco non riuscivamo a portare a casa la vittoria – ha detto l’argentino –. Finalmente sono entrato nel gioco della squadra, ho lavorato per questo. Mi piace giocare vicino alla porta, va meglio con il modulo con due punte ma mi adatto anche da esterno. Peccato perché avrei potuto segnare il 21, avrei dovuto tirare prima. Sarà per la prossima. Per la corsa scudetto non è finito niente».
SOS A CENTROCAMPO C’è da capire bene cosa succede a centrocampo: Strootman è uscito nel primo tempo per un trauma contusivo al ginocchio sinistro, lo stesso operato 10 mesi fa: non lo sente stabile. E nel finale De Rossi ha accusato un guaio muscolare al polpaccio sinistro (lo stesso dell’infortunio al Mondiale): per entrambi esami approfonditi tra oggi e domani. Il morale dei due è basso. A 7 non c’è bisogno di ulteriori guai: «Ma se meritato, un secondo posto non andrebbe considerato un fallimento» dice il d.g. Baldissoni. Realismo misto a un po’ di malinconia.