(A. Gozzini / D. Stoppini) – Alla Roma Destro ha il posto occupato da Totti, non proprio uno qualunque: per giocare di più, aspirazione legittima, dovrebbe traslocare in un’altra squadra. Da qui l’idea del colloquio di oggi con Garcia, che più che chiarire potrebbe concedergli il via libera. Al Milan l’area è occupata da Menez, un centravanti di movimento più che di stazza, e come alternativa c’è Pazzini, titolare di coppa con 0 uscite da titolare in campionato e poche possibilità in più di restare rossonero oltre la scadenza del contratto, fissata per giugno. Il Milan ha così la necessità di provare a potenziare il reparto a costi contenuti: se si è riavviata l’operazione Destro è perché la Roma ha ammorbidito le resistenza sul prestito con diritto di riscatto. L’ex miglior attacco del campio nato retrocesso al 7° posto della graduatoria, ha bisogno di nuovi gol: Destro è l’uomo che può aiutare la scalata.
15 MILIONI – Destro è anche il centravanti più corteggiato, se è nella lista milanista da almeno l’estate scorsa: Galliani e Sabatini ci provarono in Versilia, senza riuscire a intrecciare l’accordo. Si videro però d’agosto a Forte dei Marmi, uno scatto testimoniò l’avvenuto incontro: allora era troppa la distanza economica. Altra barriera abbassata dalla Roma: se prima il valore del cartellino era quotato sui 20 milioni di euro, ora pare possibile lo sconto a 17 (2 di prestito oneroso, 15 di eventuale riscatto). L’infortunio di El Shaarawy può aver accentuato l’urgenza: la volontà di rafforzare l’attacco era precedente al k.o. In più l’ipotesi di un cambio di modulo (dal 4-3-3 al 4-23-1) apre nuove frontiere con Menez arretrato sulla linea dei suggeritori e il solo Pazzini domiciliato in area. Serve un nuovo innesto e Destro (che interessa pure al Tottenham e al Wolfsburg pronto a investire 30 milioni e a offrirne 4 al giocatore) è il candidato designato. Un’altra pista, ma non calda, per l’attacco del Milan porta al ritorno di Taarabt.
LUIZ «ONORATO» – E una casella libera l’altra. Perché Luiz Adriano è l’uomo scelto dalla Roma per sostituire Destro. L’affare è a buon punto, Rinat Akhmetov permettendo. Il presidente dello Shakhtar è l’anello mancante di una tavola già apparecchiata. Manca lo champagne da stappare, nell’attesa il brasiliano e il suo allenatore, Lucescu, hanno già detto sì. La Roma ha offerto 2 milioni di euro per il prestito con riscatto obbligatorio del cartellino per altri 8 milioni a giugno, con l’aggiunta di alcuni bonus a favore dello Shakhtar in caso di qualificazione di Rudi Garcia alla prossima Champions. La distanza tra domanda e offerta non è ampia, ballano non più di due milioni di euro circa. Luiz Adriano si è già informato sulla futura destinazione con Zago, ex difensore giallorosso, oggi nello staff tecnico dello Shakhtar. Proprio Zago sta giocando un ruolo fondamentale nella trattativa. Stasera lo Shakhtar rientrerà in Ucraina dopo la tournée in Brasile. E Zago si confronterà con il presidente Akhmetov sull’evoluzione dell’affare, che ha visto un intermediario giallorosso al lavoro nell’ultima settimana proprio nel ritiro brasiliano di Lucescu. L’allenatore ha dato il suo benestare, il brasiliano ha pure lanciato messaggi d’amore: «La Roma è una grande squadra, mi fa piacere che si sia interessata a me — ha detto —. Ma perché l’affare si chiuda devono esserci le condizioni giuste per me e per lo Shakhtar».
ECCO PEPIN – La Roma (che tratta anche Chiriches ma non c’è intesa sulla formula) aspetta la fumata bianca tra stasera e domani mattina. E nelle prossime ore è atteso in Italia Jose Machin, detto Pepin: centrocampista ‘96, l’ultimo colpo di Sabatini. Mancano dettagli da limare con il Malaga, leggi premio di formazione e percentuale sulla futura rivendita. È cresciuto nella Masia del Barcellona, a giugno sarebbe andato in scadenza, la Roma se l’è assicurato.