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GAZZETTA DELLO SPORT Una Roma a due facce “Primi 45′ regalati”

Totti
Totti

(A. Pugliese) Se tre indizi fanno una prova, allora vale la pena rifletterci su. Perché prima di Palermo era già successo altre due volte, stavolta sempre all’Olimpico, contro Sassuolo e Lazio. E se è vero che le rimonte giallorosse alla fine lasciano un senso positivo negli occhi della gente, è anche vero che quelle false partenze un po’ (molta) amarezza la creano eccome. Non fosse altro perché alla fine i punti restano per strada e la Juventus rischia di cambiare marcia, soprattutto se dovesse vincere oggi contro il Verona (già surclassato in settimana in Coppa Italia). Come ammette Miralem Pjanic: «Stavolta – ammette il centrocampista bosniaco – abbiamo perso 2 punti. Solo nel secondo tempo siamo stati più cattivi. Contro la Fiorentina bisogna tornare a vincere, perché se vogliamo raggiungere nostri obietti così non va bene. Siamo delusi da questo pareggio. Il centrocampo a tre nella ripresa mo è piaciuto di più. Invece non troviamo una soluzione per l’approccio nei primi tempi». Insomma, quella degli ultimi due mesi sembra una Roma un po’ doubleface: timida e poco reattiva nel primo tempo, rabbiosa e concentrata al ritorno in campo.

I PASSAGGI A VUOTO A conti fatti, però, nelle ultime sei partite sono arrivati 4 pareggi (in mezzo c’è anche lo 0-0 casalingo con il Milan, nell’ultima sfida del 2014). «Abbiamo giocato male all’inizio, ma nella ripresa – ha detto Leo Paredes, ieri all’esordio dal primo minuto in giallorosso – siamo andati molto bene. Avessimo giocato da subito come fatto poi nel secondo tempo, sono convinto che questa partita avremmo potuto vincerla». Già, anche se poi per vincere bisogna giocare 90 minuti, come sottolineato proprio da Garcia a più riprese a fine partita. E non è un caso che la Roma sia in assoluto la squadra in Serie A che subisce più gol nei primissimi minuti: 3 nei primi 3 minuti di gioco. Come non è probabilmente un caso neanche che per la seconda partita consecutive – terza in assoluto – i giallorossi abbiano chiuso il primo tempo senza neanche un tiro in porta.

LE REAZIONI DOC Come tutte le medaglie, però, c’è sempre un risvolto. E per la Roma anche a Palermo è arrivato nella ripresa, quando il gioco ha cominciato a scorrere, la rabbia agonistica è cresciuta e finalmente qualche occasione è arrivata. Più o meno lo stesso copione ammirato anche contro il Sassuolo e la Lazio, quando nei secondi 45’ la squadra giallorossa ha cambiato marcia. Di questo Garcia è soddisfatto, eccome. Con la Lazio aveva parlato di cuore, ieri di cambiamento di pelle. Ma se le reazioni hanno evitato sconfitte, non hanno portato poi granché punti. Perché nell’era dei 3 punti, quello che fa davvero la differenza è vincerle le partite. Ecco perché da Firenze bisognerà cambiare registro. Altrimenti il rischio è dietro l’angolo e prevede una Juventus sempre più lontana in chiave scudetto.

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