(M. Terenani) Gonzalo Rodriguez, argentino di Buenos Aires, barrio Boedro, non ha dubbi su Fiorentina-Roma: «Vinciamo noi. Lo dobbiamo a Firenze, la nostra gente ce lo chiede. Alla Coppa Italia penseremo il 3 febbraio».
Gonzalo, come arrivate a questa sfida?
«Avevamo bisogno di tornare a vincere per lottare per obiettivi importanti, sogniamo la Champions. A gennaio tra campionato e coppa tre trionfi consecutivi».
E loro come stanno?
«Uguale a noi, con una differenza: lottano per essere campioni d’Italia».
Ma se i giallorossi perdono a Firenze rischiano di finire a meno 8 dalla Juve
«Non la penso così: rischiamo entrambe perché ognuna delle due squadre ha obiettivi decisivi».
E’ sempre la stessa Roma sul piano della spettacolarità?
«Il loro gioco è più aggressivo, noi invece giochiamo più la palla. Poi hanno calciatori che in un attimo risolvono la gara».
Uno a caso, Totti
«Francesco è fantastico, la storia della Roma e il giocatore più importante in Italia. Esperienza, classe, prestigio. Ci ha fatto sempre impazzire».
Gomez si è sbloccato con la doppietta in Coppa Italia?
«Mario era un leone addormentato. Noi sapevamo che prima o poi si sarebbe sbloccato. Un centravanti che ha segnato 250 gol in carriera non poteva aver dimenticato il mestiere».
Ora avete anche Diamanti.
«Un altro che in quanto ad esperienza deve imparare poco. Conosce alla perfezione il calcio italiano, ha cattiveria e tanta voglia di aiutare la squadra».
Cuadrado, inseguito dal Chelsea, può diventare l’arma letale per sconfiggere la Roma?
«Guillermo può essere l’uomo partita in qualsiasi sfida. Non a caso lo vuole tutta Europa. Riponiamo tanta fiducia in lui. Nella Roma, invece, mancherà Gervinho che somiglia a lui, e per la squadra giallorossa sarà un’assenza pesante».
Ritroverete Ljajic: lo temete?
«Paura no, ma lo conosciamo molto bene e sappiamo che è un grandissimo giocatore. A Firenze era ancora giovane. Adesso invece è più consapevole e ha capito il calcio italiano. Dovremo stare molto attenti, è un altro che con un guizzo può sbloccare la partita».
Florenzi basso a destra come lo vede?
«Non mi pare sia un terzino, però lo ha fatto per due gare ed è andato molto bene».
Il resto della difesa giallorossa?
«Astori me lo ricordo dai tempi di Cagliari; mentre sono onesto Yanga-Mbiwa e Holebas li conosco poco, ma se giocano nella Roma significa che sono bravi. Certo, Benatia e Castan un anno fa erano una coppia fortissima, si trovavano a occhi chiusi».
Roma e Juve sullo stesso piano per lo scudetto?
«I bianconeri sono più forti, ma la Roma è la formazione più vicina. La Juve però ha la Champions che potrebbe distrarla».
Gilardino torna a Firenze.
«Ha esperienza. Attaccante vero, un bomber. A me piacciono punte come lui, ha sempre la giocata giusta».
Babacar per ora non firma il rinnovo: che ne pensa?
«Io lo consiglierò di restare a Firenze: è giovane, deve giocare e ha futuro nella squadra. Mi aspetto di giocare con Baba’ ancora a lungo».
Un giudizio sugli argentini della Roma.
«Iturbe l’ho affrontato anche quando giocava nel Verona. E’ molto veloce e ha bisogno di grandi spazi per rendere al meglio. Paredes ha molta qualità ma ha giocato poco e in Argentina davanti aveva Riquelme».