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IL MESSAGGERO “Più gioco e più punti”

Garcia
Garcia

(U. Trani) «La stagione non è mai come un lungo fiume tranquillo: ogni tanto tira un po’ di vento e bisogna tenere la barra dritta». Non è poesia, ma realtà. Garcia fa bene a non chiudere gli occhi davanti ai difetti e alle lacune di questi tempi, proprio per essere lucido alla guida della Roma che vive il periodo più delicato della sua gestione. Magari spera che sull’Arno le acque si calmino o che almeno non siano agitate come quelle del Tevere. «Non c’è mai solo un colpevole. Più che a me stesso, mi riferisco ai giocatori. Noi siamo motivati e la gara contro la Fiorentina, squadra che gioca bene, sarà il test giusto per mostrare che ci siamo». Il francese, insomma, rilancia la sfida alla Juve capolista che è a + 5. Il posticipo del Franchi, del resto, è solo la prima tappa del girone di ritorno: «Con 57 punti in palio possiamo tornare ancora davanti».

PENSIERI POSITIVI – La Roma e la Fiorentina si somigliano più di quanto racconta il distacco in classifica (11 punti). Montella ha raccolto tanto in trasferta (stessi punti, 17, di Garcia, con 1 gara in più) e poco in casa dove i giallorossi hanno infilato, in campionato, 3 pari di fila (e 4 nelle ultime 6 partite tra dentro e fuori). Entrambe non si appoggiano al bomber, pur avendo Gomez e Destro: i migliori realizzatori in questo torneo sono Babacar (5 gol) che non è nemmeno titolare e l’ex Ljajic (6 reti) che neanche fa il centravanti. Tutti però partecipano: i viola, senza Pepito Rossi dall’inizio e con Gilardino pronto a sostituirlo in corsa, si godono i 18 marcatori contro i 14 dei rivali che ultimamente faticano a far centro. «Noi giochiamo sempre per vincere, a prescindere dal modulo, e lo faremo pure a Firenze, anche se di recente pareggiamo troppo» ammette Rudi. Che riscopre l’ottimismo grazie alla rosa quasi al completo: «Quando abbiamo troppi assenti tra squalificati e infortunati può capitare che ne risentano i nostri automatismi. Non c’entra la condizione fisica. Nè l’aspetto psicologico. Viaggiamo a corrente alternata e dobbiamo ritrovare la continuità. Siamo, comunque, ancora in corsa in tre competizioni. E, con i 3 punti a vittoria, questa è la seconda miglior Roma di sempre. Quindi bisogna essere fiduciosi. Accetto le critiche quando le cose non vanno bene, basta che siano equilibrate e obiettive».

MEZZA MARCIA INDIETRO – «Se mi sono italianizzato, per me è positivo. Il mio gioco deve piacere ai tifosi. Capisco che dopo l’Empoli siano stati un po’ dispiaciuti. Se loro sono dalla nostra parte, per noi è più facile». Garcia, corregge soprattutto la sua posizione sul rigore di martedì sera. «Non possiamo dire che c’è, ma nemmeno che non c’è: 50 per cento sì e 50 no». Chapeau!

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