(U. Trani) – Il flashback, tornando indietro di un anno esatto, mai come stavolta può dare la spinta decisiva nella rincorsa. Perché oggi la situazione è decisamente migliore e va sfruttata. Lo scorso 6 gennaio, dopo il 3 a 0 allo Stadium di Torino, la Roma perse in un colpo solo l’imbattibilità in campionato e anche lo scudetto, nonostante al traguardo mancassero 20 gare e quindi con 60 punti a disposizione: meno 8 in classifica, con i bianconeri di Conte lanciatissimi verso il terzo titolo di fila. Adesso, invece, si ricomincia con la Juve vicinissima. Solo 3 punti di distacco, creato dalle gaffe di Rocchi nello scontro diretto del 5 ottobre a Torino, e la chance, giocando prima di pranzo e della capolista che stasera ospiterà l’Inter, di azzerarlo, mettendo subito pressione alla formazione di Allegri. Il 2015 è dunque da iniziare di slancio. Senza calcoli e timori, evitando di far cilecca al Friuli come nelle ultime due gare del 2014 all’Olimpico: i pareggi contro il Sassuolo e il Milan sono 4 punti persi per strada.
AVANTI TUTTA Garcia li vuole recuperare al più presto, per non arrendersi con largo anticipo come è accaduto l’anno scorso. Ma è il primo a sapere che, per il testa a testa con la Juve (ancora 22 partite), è fondamentale la continuità dei risultati. Anzi, di vittorie. Così, a prescindere dall’equilibrio tattico che non va comunque abbandonato e ancora di più contro il 3-5-2 dell’Udinese, il francese si prepara a schierare la Roma più spregiudicata che ci sia, con Pjanic a centrocampo, utile per passare in corsa dal 4-3-3 al 4-2-3-1, e contemporaneamente Ljajic, Destro e Iturbe nel tridente. In attesa di avere in estate il centravanti, richiesto già dalla stagione scorsa, deve usare tutti i suoi finalizzatori per ritrovare quei gol che di recente scarseggiano: solo 1 nelle ultime 3 gare. Totti, per l’infiammazione al tendine del piede sinistro, partirebbe in questo caso in panchina, come Florenzi, uno dei tre diffidati giallorossi. Anche De Rossi e Nainggolan sono a rischio giallo. Domenica c’è il derby d’andata, ma Garcia ha detto che penserà solo alla partita del Friuli. Dentro i migliori. Anche se, prima di lasciare la capitale, ha provato Strootman accanto a De Rossi, tenendo fuori il belga.
MESE COMPLICATO La partenza nel nuovo anno sarà a handicap. La Coppa d’Africa si prende Keita e Gervinho, titolari e pupilli del francese, e la Roma almeno a gennaio, durante la sessione invernale del mercato, rischia di indebolirsi rispetto alle altre squadre di vertice. Numericamente la rosa perde due giocatori importanti, mentre le rivali ne acquistano,a cominciare dalla Juve (operazioni in entrata pure per il Napoli, il Milan, l’Inter, la Sampdoria, la Lazio e il Genoa). Da Sneijder a Cerci, rinforzi per tutti i gusti. Garcia, però, non fa una piega. Nemmeno davanti al calendario: il test contro l’Udinese è anche il primo di tre match che la Roma dovrà giocare fuori casa nelle prossime quattro gare. Dopo il derby, i viaggi a Palermo e Firenze. Sono solo 4 i successi esterni fin qui in campionato (nessuno in Champions): l’ultimo, a Marassi contro il Genoa il 14 dicembre, coincide con l’ultima vittoria. Stramaccioni, 3 pareggi e 4 sconfitte in 8 partite (solo il successo a San Siro del 7 dicembre contro l’Inter), deve riabilitarsi proprio contro la sua squadra del cuore e al primo incrocio con Garcia: l’Udinese non prende i 3 punti al Friuli dal 26 ottobre, gara contro l’Atalanta.