(A.Angeloni) – La sviolinata di Rudi Garcia. «Ho sentito dire che fosse rigore netto. Per me è rigore». Punti di vista, si dice in questi casi. Il tecnico conferma il suo pensiero, anche dopo aver rivisto le immagini che mostrano il fallo di Zielinski su Paredes. «Si vede che taglia le due gambe poi se tocca prima il pallone è difficile, l’arbitro è a meno di cinque metri e quindi bisogna dargli fiducia». Quel rigore, giusto o meno, toglie la Roma dai guai, da una eliminazione umiliante contro l’Empoli. De Rossi segna, i giallorossi vanno ai quarti, ma i problemi non sono alle spalle. «In coppa la cosa più importante è la qualificazione. E’ normale che, quando crei tante occasioni per chiudere la partita e non si concretizzano, può succedere di prendere un contropiede perché l’Empoli è ben organizzato. Abbiamo tirato più di trenta volte in porta, l’unica cosa che non è andata bene è stato l’ultimo passaggio e la finalizzazione. Abbiamo giocato trenta minuti in più del previsto, ma sono contento per la qualificazione. E’l’unica cosa che conta». Conta, senza alcun dubbio, ma la Roma arranca e non si capisce il perché. «Non credo sia un problema fisico, visto che abbiamo giocato i supplementari e stavano tutti bene, sul gioco c’è qualcosa da fare di meglio soprattutto in attacco dove dobbiamo essere più efficaci e segnare di più. E i problemi in difesa? Sono casuali. Se conoscete bene l’Empoli, la verticalizzazione è una delle loro qualità. Loro sono bravi in questo, ma a parte il gol dell’1-1 non mi ricordo occasioni avversarie. Non è un problema difensivo, quanto il fatto che dobbiamo chiudere la gara quando abbiamo le occasioni per farlo. Mi è piaciuto l’approccio alla gara, abbiamo segnato presto e la partita si era messa in discesa, poi mi aspettavo più continuità, ma abbiamo giocato troppo di fretta. Nel secondo siamo riusciti a gestire meglio il ritmo e il pallone. Ci sono sempre delle cose da migliorare, ovvio, stavolta abbiamo usato un modulo di gioco che usiamo poco e che nel secondo tempo a Palermo ci ha dato soddisfazioni, dobbiamo lavorare su questo perché i giocatori devono migliorare sul piano offensivo e sull’ultimo passaggio ma soprattutto sul piano difensivo e sarà il mio compito lavorarci».
IL MERCATO CHE VERRA’ – Si torna a parlare di Destro. Rudi è stanco di ripetere sempre lo stesso concetto. «Mattia via per una grande offerta? Sul piano economico non posso parlare, decide il presidente. Al mondo nessuno è incedibile, spero che questo 2 febbraio arrivi presto perché sono dieci volte che dico che Mattia è un giocatore della Roma e che resterà un giocatore della Roma». Ma un pensierino su Jovetic ce l’ha fatto? «Si, ma mi piacciono anche Aguero, Dzeko… Li posso nominare tutti i giocatori del City perché sono forti. Noi dobbiamo aspettare Gervinho e Keita, poi gli altri che sono qui devono fare di più per vincere le partite. La parola d’ordine ora è: recuperare bene per essere al 100% domenica contro la Fiorentina»
ASTORI COME LJAJIC – Astori e Ljajic all’unisono. Il difensore: «Sapevamo di incontrare difficoltà ma questa vittoria ci dà fiducia. Siamo contenti di aver passato il turno è quello che conta. Siamo pronti per domenica con la Fiorentina». L’attaccante, poi. «Pensiamo a domenica e godiamoci la qualificazione. Le partite non sono mai facili, sapevamo delle difficoltà. Dovevamo vincere per forza, ci siamo riusciti».