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IL MESSAGGERO Sabatini, assist nel pre-partita per Manuel

Iturbe
Iturbe

(M.Ferretti) – Pioggia prima, umidità poi. E diretta televisiva su mamma Rai. Tutti gli ingredienti (teoricamente) giusti, in una serata di gennaio, per restare a casa e seguire la partita di Coppa Italia della Roma con la tutona di pile e il minestrone sul tavolo. Prezzi stracciati, certo, ma qui non si vuole fare i conti in tasca a nessuno: chi non c’era, non voleva esserci. Con il diritto sacrosanto di farlo, per carità. E un applauso a chi c’era.
Se mai, c’è da chiedere e chiedersi: possibile che non si poteva giocare in un altro orario? Vanno bene i diritti televisivi, gli obblighi dettati dalla Rai ma le 21… Con la Sud riservata ai soli tifosi con tessera, la Nord (Distinti compresi) vuota perché neppure messa in vendita e diciotto (diciotto!) empolesi controllati a vista da una ventina di stewards, all’Olimpico un colpo d’occhio particolare, singolare. Uno stadio inusuale, con i Distinti attaccati alla Tevere pieni pieni, e con la tribuna dal parterre colorato e bollente. In totale 11019 persone, esclusi un centinaio abbondante di ragazzini sistemati gratuitamente in Tevere.

QUELLA NON ESULTANZA – Cinque minuti scarsi di gioco, e Roma già in vantaggio, con un gol firmato da Iturbe, Mister 31 milioni, l’uomo più deludente della prima parte della stagione. Un colpo di destro tanto sbilenco quanto efficace, da centro area. E un’esultanza, da parte sua, rabbiosa, polemica. Una non esultanza, a ben vedere. Prima della partita, quando lo stadio era ancora vuoto, Iturbe aveva avuto un lungo colloquio con il ds Sabatini, direttamente sul terreno di gioco: un faccia a faccia sereno, con ampi sorrisi da entrambe le parti e con la chiara intenzione del dirigente di tranquillizzare il minuscolo Manuel, al centro di mille critiche (ecco il perché di quella sua non esultanza…). Tentativo (assist?) riuscito, a giudicare dall’impatto che Iturbe ha avuto sulla partita. Una partita che l’argentino ha giocato con la voglia di dimostrare di non essere un brocco: talvolta ha esagerato, vero, ma probabilmente solo per un eccesso di adrenalina. E anche per dimostrare che la Roma non ha bisogno di un altro attaccante esterno, come recita il calciomercato. Ma, forse, visto l’andamento della gara contro l’Empoli imbottito di riserve la squadra di Garcia non ha bisogno soltanto di un altro attaccante esterno.Sta a vedere, insomma, che il problema reale della Roma non è solo Iturbe…

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