La Roma torna da Palermo con un 1 punto e tante tante polemiche che sicuramente si trascinerà dietro per giorni, almeno fino alla gara contro la Fiorentina, in programma domenica prossima. I giallorossi per l’ennesima partita in campionato (Napoli, Atalanta, Sassuolo, Milan, Lazio, giusto per citarne qualcuna) entrano in campo in modo svogliato, apatico e senza carattere, consegnando almeno il primo tempo agli avversari. La dimostrazione più netta è la disattenzione clamorosa dopo appena 2 minuti di gioco di Astori che regala al Palermo l’occasione dell’1-0. Per non parlare delle poche, troppo poche occasioni costruite nel corso dei 90 minuti, che fanno capire come il pareggio sia un risultato quasi fortuito che meritato. I tiri in porta, o perlomeno le occasioni da gol, nelle ultime 5 partite (Lazio, Udinese, Milan, Genoa e Sassuolo) si contano sulle punta delle dita e per questo forse si comincia a pensare che le assenze comunque pesanti o i giocatori fuori forma o fuori ruolo siano solo degli alibi su cui ci si poteva appigliare fino a qualche ora fa. Ora basta. C’è sicuramente dell’altro. A partire dallo stato di forma dei giocatori che sembrano arrivare sempre in ritardo sul pallone, per finire al carattere mostrato in campo. Un carattere che dovrebbe essere inculcato dal tecnico Rudi Garcia, confusionario nelle ultime apparizioni. Un pari contro il Palermo che consegna alla Juve la possibilità di andare a +5 e di tentare la fuga in cima alla classifica e di vedere spazzate le speranze scudetto. A proposito, una Roma così può davvero puntare allo scudetto? Carta (o campo) canta.
IL MIGLIORE: Morgan De Sanctis
Non sarà Neuer con i piedi, non avrà la fama di Buffon, ma per la seconda partita consecutiva De Sanctis salva nuovamente il risultato, evitando così una sconfitta che avrebbe fatto crollare i tanti castelli di carta costruiti in questi da mesi dall’ambiente giallorosso. Dopo la parata decisiva contro la Lazio sul tiro di Klose a pochi minuti dalla fine, ecco la parata stile “Hockey” su Dybala (sorpreso Yanga-Mbiwa e l’intera difesa della Roma nella circostanza) che già pregustava la seconda doppietta in campionato. Plastica, scenografica, ma altrettanto decisiva la parata nel primo tempo sul colpo di testa preciso di Barreto, con la difesa giallorossa immobile, quasi impotente. Nonostante le tante critiche, il 37enne da ancora il suo contributo e forse ci si dovrebbe porre più di una domanda sulla difesa più che sul portiere di casa…
IL PEGGIORE: Davide Astori
Pronti via ecco l’errore clamoroso. Astori raccoglie una palla al limite dell’area difensiva e cerca Pjanic trovando però Vazquez che ruba la palla e lancia un incredulo e freddissimo Dybala che trafigge De Sanctis e porta il risultato sull’1-0 dopo appena 2 minuti di gioco. Un errore clamoroso, incredibile, che dimostra tutta la fragilità di una squadra che sembra essere lontana anni luce da quella di un anno fa che faceva della difesa, la sua arma più forte. Una disattenzione dopo due giri di lancetta che mostra anche il limite caratteriale che ha questa da Roma da almeno 2 mesi a questa parte, che entra in campo disattenta e moscia, senza la fame di un tempo.
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)