(A. Serafini) Coincidenze fortuite e un pizzico di creatività che non guasta mai. Di certo molte famiglie italiane hanno dovuto rinviare la chiusura degli scatoloni contenenti gli addobbi natalizi per affannarsi nella ricerca della propria verità. D’altronde il pranzo di quest’ultima Epifania verrà ricordato soltanto per una frazione di secondo, quella in cui il pallone colpito di testa da Astori picchiava sulla traversa prima di rimbalzare nella terra delle opinioni. Non per l’arbitro Guida, ma per il circo mediatico che a breve si sarebbe scatenato.
Tra imbarazzo e incertezze per i telecronisti impegnati nel commento immediato, il tifoso italiano da Roma a Torino si è riversato su forum e social network pronto a sostenere tesi e convinzioni. I primi frame bloccati e fotografati dai sostenitori giallorossi non lasciavano dubbi: il pallone era entrato e non ci sarebbe stato alcuno spazio alle interpretazioni. Tutto mentre nei salotti televisivi si muovevano affannosamente i moviolisti, ancora in attesa di ricevere conferme su quei pochi millimetri, che in base al tifo erano pronti a diventate metri. Spazio quindi a matematici, geometri, architetti e ingegneri fai da te convinti che con le prime cose a disposizione dentro casa si sarebbe potuto trovare a breve una spiegazione scientifica ai fatti di Udine.
Finita la partita, con la Roma agganciata momentaneamente alla Juventus capolista, è stato il turno dei sostenitori bianconeri provare a gridare allo scandalo, supportati dai tifosi della Lazio, in un «gemellaggio» destinato a smascherare i presunti aiutini riservati ai cugini giallorossi.
E allora spazio alla fantasia. Su Facebook nel giro di pochi minuti è apparsa la prima ricostruzione casalinga: pallina staccata dall’albero di Natale con colori e stemma biancoceleste e una striscia di nastro adesivo a mimare la linea di porta. In pochi secondi ricostruita l’azione del gol vittoria di Astori, in cui però venivano spiegate proiezioni del pallone, regolamento calcistico e possibili effetti ottici. Una foto che ha iniziato a girare per il web e che a sua volta ha scatenato commenti (più o meno coloriti) e nuove idee. Mentre un tifoso romanista utilizzava scotch e due pali montati nel salone di casa emulando la stessa azione con una telecamera amatoriale, scoppiava definitivamente la rabbia del tifo juventino, pronto a scagliarsi contro le accuse ricevute finora e riservando un trattamento speciale al «chiacchierone» Rudi Garcia. «Ora non si lamentano più», «I veri ladri dell’Italia siete voi», giusto per fare un esempio.
Una lotta fratricida non ancora terminata, ma che nelle ultime ore si è alimentata tra le disparate opinioni legate alle immagini televisive mandate a ripetizione. Pronta la risposta romanista: «Se adesso parlano anche gli juventini dopo il furto che ci hanno fatto a Torino allora ci arrendiamo», senza tralasciare risposte anche ai prossimi avversari (domenica c’è il derby): «Ma perché voi laziali parlate sempre della Roma, visto che era festa non potevate andare a Piazza Navona?».
Teorie complottistiche, aiuti presunti del «Palazzo» e un nugolo di accuse a vicenda su chi fa veramente parte del «sistema». «Mi vuoi dire che non è calcio di rigore il contatto tra Emanuelson e Kone», chiede uno juventino a un romanista. «No, ha preso prima la palla», la risposta immediata. «Buon anno a tutti», prova a chiuderla un tifoso milanista. Già, perché siamo appena all’inizio.