(A.Austini) – La faccia è salva, ma la Roma non c’è più. Per superare l’Empoli in casa negli ottavi di Coppa Italia serve un rigore molto generoso realizzato da De Rossi al 114′ dopo l’1-1 ai tempi regolamentari firmato Iturbe e Verdi. Ora il 3 febbraio i quarti, sempre all’Olimpico, contro la vincente di Fiorentina-Atalanta in programma oggi. Se un Garcia alla disperata ricerca della scossa voleva segnali di ripresa, non li ha avuti: a parte la prestazione di Iturbe e la qualificazione, il resto è da buttare come certificano i giusti fischi dei tifosi alla fine.
Obiettivo coppe – La formazione scelta dal tecnico ha un messaggio implicito: la Roma non può permettersi di snobbare le coppe. A maggior ragione ora che il sogno scudetto si sta affievolendo. Maicon, Pjanic e Totti titolari, insieme a De Rossi e Nainggolan che a Palermo non c’erano per squalifica. Una squadra più simile a quella «vera», ma ancora in difficoltà. L’ottimo Sarri dall’altra parte schiera sette riserve: la cosa rende ancor più grave la sofferenza giallorossa.
Nuovo modulo – Il tecnico sperimenta come nel finale di Palermo il rombo a centrocampo, quarto modulo stagionale. Il capitano fa il trequartista alle spalle della coppia Destro-Iturbe, una soluzione buona in attesa che torni il «manesco» Gervinho dalla Coppa d’Africa. Ma nel calcio spesso testa e gambe contano più della tattica e della tecnica. La Roma ha perso sicurezza, palesando un’involuzione che fa paura. Pochi mesi fa dominava in casa del City, ora fa una fatica mostruosa a battere chiunque.
La partita – Roma avanti dopo 5 minuti grazie al terzo gol stagionale di Iturbe. Poi la squadra di Garcia concede un paio di occasioni all’Empoli e perde Cole per infortunio. Destro manca il raddoppio per colpe sue e meriti di Bassi, l’entrata di Ljajic al posto di Totti non porta benefici. L’Empoli prende coraggio e trova a dieci dal termine il meritato pari con Verdi in contropiede. Entra Paredes per Pjanic e si passa al 4-2-3-1. Iturbe sfiora due volte il raddoppio, Bassi fa il miracolo su Ljajic. Yanga-Mbiwa rischia il rosso, poi a 7 dal termine l’inesperto Di Bello punisce col penalty l’entrata di Zielinski su Paredes: tocca prima la palla e poi frana addosso all’argentino, Sarri sdegnato torna in anticipo negli spogliatoi e ha ragione. Al 120′ serve anche la parata di Skorupski su Tavano per portare a casa la vittoria.
Riscatto e delusioni – La serata di ieri è servita restituire un po’ di fiducia a Iturbe. Segna, non esulta, a tratti gioca da solo. Resta a secco invece Destro, che non segna e si becca altri fischi. Altro errore di Astori sul gol, Maicon è ancora indietro di condizione, Pjanic non incide.
Curve vuote – Desolante la cornice dello stadio Olimpico (11mila i paganti) e stavolta non c’entrano solo freddo, orario e scarso appeal della partita. In Curva Sud si poteva entrare solo se muniti di «tessera del tifoso» per il divieto imposto in seguito ai fatti dell’ultimo derby. Gli ultrà si spostano in tribuna Tevere, pagano migliaia di persone per reati commessi da un gruppetto di stupidi. L’ennesima ingiustizia in un calcio (e un Paese) senza credibilità.