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IL TEMPO Roma, esame scudetto

Garcia a Trigoria
Garcia a Trigoria

(A. Austini) – La Befana, spesso, non ha portato niente di buono nella calza. Un giorno maledetto per la Roma, che quando ha giocato di 6 gennaio dal 1998 ad oggi ha perso 4 volte e vinto solo 2, ma mai in trasferta. Oggi nuovo tentativo a Udine, «un campo molto difficile» ricorda Garcia che l’anno scorso strappò tre punti in dieci uomini grazie all’exploit di Bradley. Una vittoria nel mezzo delle dieci consecutive dell’avvio, mentre ora la Roma si trova a rincorrere la Juventus. «Metto la firma per ripetere nel 2015 quello che abbiamo fatto l’anno scorso – dice convinto Rudi – vuol dire che lotteremo per lo scudetto e altri titoli. La differenza è che in questa stagione dobbiamo vincere qualcosa, abbiamo tre competizioni e le giocheremo fino alla fine». Inutile dire che lo scudetto resti l’obiettivo numero uno, ma serve una svolta dopo un dicembre che ha portato via la Champions e parecchie certezze dal punto di vista del gioco. «La sosta ci ha fatto bene, tutti i giocatori sono tornati con una freschezza mentale importante – le parole del tecnico francese – ho ritrovato un gruppo con molto entusiasmo, voglia e grinta. L’intensità degli ultimi allenamenti lo dimostra». Garcia si aspetta di rivedere una Roma al massimo, senza il minimo pensiero al derby di domenica. Anche perché se vuoi vincere il campionato italiano, ormai, ogni partita diventa fondamentale. «Non farò calcoli, i giocatori diffidati (De Rossi, Nainggolan e Florenzi, ndr) sanno che, come al solito, dovranno giocare con fair play ma devono essere presenti nei contrasti».

Quelli che non potrà schierare a prescindere sono gli africani Gervinho e Keita impegnati in Coppa d’Africa. «Lo sapevamo da inizio stagione – ricorda l’allenatore – e per fortuna ho una rosa forte. Senza Gervinho gli altri attaccanti e i giocatori offensivi dovranno prendersi più responsabilità. La strada giusta da seguire è Ljajic: lui non ha aspettato che l’ivoriano se ne andasse per la coppa d’Africa per mostrare la sua importanza nella squadra. Mi aspetto da tutti la stessa cosa: prendere questo spazio vuoto». Un messaggio rivolto soprattutto a Iturbe: «Il suo profilo è quello che si avvicina di più a Gervinho. Ho molta fiducia in lui».

Non può darla ancora a Strootman, invece, destinato probabilmente a uno spezzone di gara. «Kevin si sta avvicinando al 100% della condizione, aveva bisogno di tempo. Per fortuna giocheremo più partite in questa seconda parte della stagione».

Se la difesa sta trovando finalmente un assetto definito – Yanga-Mbiwa è recuperato e pronto a far coppia al centro con Manolas – davanti si ripropone il dilemma Totti-Destro, entrambi convocati ma reduci da problemi fisici. All’inizio dovrebbe toccare a Mattia, «che deve ripetere il finale della scorsa stagione. Preferisco 12 giocatori che possono andare a segnare – ripete Garcia – piuttosto che un giocatore che ne fa 20/25: se lo perdi, hai finito».

Nel tridente non dovrebbe trovar posto in partenza Florenzi e il tecnico sembra consolarlo in anticipo celebrando il suo fresco rinnovo. «Ho la fortuna di avere un giocatore fino al 2019 che posso schierare in tutti i ruoli, forse anche in porta. Un giorno mi piacerebbe provare a mettere lui da solo contro altri undici». E giù risate. Sarebbe davvero un peccato guastare il buon umore di Rudi.

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