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IL TEMPO Totti ha tre missioni nel 2015

Totti
Totti

(A. Austini) Nei giorni dell’addio di Gerrard al Liverpool l’associazione di pensiero con Totti viene spontanea. Lui che non andrà a giocare in America come l’inglese, ma tra non molto dovrà arrendersi all’età che avanza. Il 2015, in tal senso, è un anno speciale per il capitano romanista: a settembre inizierà quella che, stando al contratto attuale, è la sua ultima stagione da calciatore.

In realtà la scadenza formale è tutta da verificare nei fatti, perché Francesco si sente ancora bene e ha voglia di giocare, allenarsi, viaggiare con la squadra. Quindi non si pone limiti, sulla carta è anche disposto a superare in campo la soglia dei 40 anni, ma ci penserà a tempo debito.

Intanto la missione prinicipale dell’anno solare è il secondo scudetto da vincere con la Roma, un altro potenziale record visto che nessun giallorosso nella storia ha fatto bis.«Una carriera come la sua va chiusa con un grande trofeo» l’auspicio di Garcia, che vuole sfruttare al massimo la motivazione del capitano quasi ossessionato dal pensiero di smettere senza un altro tricolore cucito sul petto.

La sua corsa ripartirà da Udine, se possibile. Una sfida nella quale Totti si troverà di fronte l’unico giocatore in attività che ha superato come lui la soglia dei 200 gol in serie A: Totò Di Natale, con cui poteva formare una coppia in giallorosso ai tempi di Spalletti, è a quota 201, ovvero 36 in meno del capitano romanista. Sommando le reti segnate in tutte le competizioni ufficiali con il club, Totti è vicino al traguardo dei 300: gliene mancano 6, obiettivo largamente alla portata entro l’anno solare. E chi ben comincia…

Il dolore alla pianta del piede, frutto di un’infiammazione tendinea probabilmente dovuta al cambio di scarpini, sta scomparendo, tanto che ieri Totti ha svolto parte del lavoro in campo, saltando alcuni esercizi. L’ecografia fatta nei giorni scorsi a Villa Stuart ha escluso la necessità di una cura specifica, domani il numero 10 potrebbe viaggiare insieme ai compagni e magari partire dalla panchina, risparmiando energie in vista del derby di domenica prossima.

Dipenderà anche dalle condizioni di Destro, che si è allenato a parte ma sta meglio e oggi proverà a forzare. Se il muscolo dovesse dargli ancora noia, Rudi darà spazio al tridente «leggero» con Ljajic, Florenzi e un Iturbe tornato carico dalle vacanze in Argentina e stimolato da Sabatini negli ultimi giorni. L’esterno, come altri compagni, è salito nella stanza del diesse per sentirsi dire che il momento di cambiare marcia. Ora che non c’è Gervinho, la Roma conta soprattutto su Iturbe (e Strootman) per lanciare l’assalto alla Juve.

Si è fermato Yanga-Mbiwa per l’influenza, Astori è pronto a far coppia con Manolas in difesa, mentre Maicon e Holebas occuperanno le rispettive fasce. Il centrocampo sembra scontato: De Rossi, Nainggolan (entrambi diffidati come Florenzi) e Pjanic titolari, mentre Strootman dovrebbe accumulare minuti in corso d’opera.

In attacco, in teoria, ci sarebbe anche Borriello. Nel finale all’arrembaggio contro il Milan Garcia stava per farlo entrare, poi ha dovuto cambiare Maicon con Torosidis. Alla prima presenza il napoletano incasserebbe un premio da 250mila euro. Ma per uno scudetto si fa questo ed altro.

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