PALERMO – La Roma è irriconoscibile. E non solo perché mancano almeno 5 giocatori come Keita, De Rossi, Nainggolan, Gervinho eTorosidis, ai quali bisogna aggiungere i 2 convalescenti Balzaretti e Castan. Il gruppo di Garcia non gioca come nel torneo scorso (e va più piano: 3 punti in meno). Poche idee e zero occasioni. Destro ritrova il gol a porta vuota, ma non aiuta il reparto offensivo, dove solo Ljajic fa qualcosa nel primo tempo e Totti, risparmiato in partenza, entra quando ormai non c’è più il tempo per prendere i tre punti. Il pareggio del Barbera vale poco: la Juve, più 2 in classifica, ha la possibilità di allunga in classifica, ospitando il Verona. E il calendario non aiuta: domenica 25 gennaio il posticipo al Franchi contro la Fiorentina dell’exMontella.
CONFUSIONE E FRAGILITA’
Adesso sono le scelte di Garcia a far discutere. Quelle della formazione di partenza e anche le altre nella seconda parte della ripresa. Paredes, alla prima da titolare, inizia da trequartista e chiude il primo tempo da mediano. Sarà sostituito perché ancora non è pronto. Dietro il solito errore, stavolta di Astoriche regala il pallone a Vazquez, pronto a mandare in porta il talento Dybala.Florenzi, schierato da terzino, è la conferma che la Roma ha bisogno di esterni bassi. Non si può permettere di tenere Maicon, tra l’altro ultimamente in chiara difficoltà, in panchina. Il centrocampo, senza Keita e De Rossi, perde due punti di riferimento davanti alla difesa. Ma se il ritmo è basso, è complicato dare un senso alle prestazioni. Anche il debutto del diciottenne Verde, fuoriIturbe, è sembrato fuori luogo. E forse non era il caso di rinunciare a Totti, ultima sostituzione e quindi mossa della disperazione del francese. Il gol diDestro, merito di Strootman (assist di testa), è l’unica chance della ripresa. Poco per vincere.
COLPO A SALVE
La Roma fa cilecca in Sicilia dopo 3 successi esterni di fila. Il quinto pari, il secondo consecutivo in questo torneo frena i giallorossi che nel girone di ritorno dovranno ritrovare il gioco e anche l’identità. L’involuzione, per certi versi inaspettata, proprio nella stagione del ritorno in Champions, torneo che probabilmente ha sfiancato diversi titolari. E i ricambi hanno dimostrato di non essere all’altezza.