Da Lazio-Genoa a Lazio-Genoa. Quasi quattro anni dopo, sarà ancora una sfida speciale contro i rossoblu per il capitano biancoceleste Stefano Mauri. Quel 4-2 del 14 maggio 2011 è una delle partite prese in esame dalla Procura di Cremona nelle indagini sul calcioscommesse. E Mauri in quell’estate controversa finì anche due settimane in carcere. Lunedì sera prossimo la Lazio affronterà il Genoa di Gasperini, in una sfida importante nella lotta ai piazzamenti europei e Mauri sarà pronto a guidarla. Nei prossimi giorni però, il n°6 laziale vedrà notificarsi il rinvio a giudizio per associazione a delinquere. Un’accusa pesante, che pende anche sulle teste degli ex giocatori Cristiano Doni, Giuseppe Signori (altro ex capitano laziale) e Mauro Bressan.
Tre telefonate dimostrerebbero la partecipazione di Mauri. Gli avvocati del capitano laziale Melandri e Buceti hanno annunciato battaglia in aula: a cosa dovranno far fronte? Spieghiamo meglio cosa è il rinvio a giudizio: è un atto di notifica spedito agli indagati al momento della chiusura delle indagini. Chi ne riceve uno, sarà chiamato a sostenere il processo penale. All’interno dell’atto sono presenti una serie di elementi tra i quali la chiara e precisa motivazione dell’imputazione dell’indagato. Con il rinvio a giudizio si notifica anche la prima udienza, detto preliminare, garantendo nel contempo all’indagato il diritto a difendersi. Il GUP (giudice udienza preliminare) fissa l’udienza e ne da avviso alle parti.
Mauri è comunque in buona compagnia: con lui c’è l’attuale ct della Nazionale Antonio Conte, chiamato a rispondere “solo” di frode sportiva per le partite del Siena contro il Novara e l’Albinoleffe. Mauri, Conte e altre 115 persone riceveranno il rinvio a giudizio. La Procura di Cremona ha scremato notevolmente l’elenco, tralasciando altri nomi di rilievo tra cui Gattuso, Bonucci e Criscito. A quest’ultimo però la partecipazione all’Europeo 2012 non la ridarà nessuno.
Redazione GazzettaGialloRossa.it