(G.Piacentini) – C’è una Roma che corre anche quando potrebbe farne a meno. La ripresa degli allenamenti era stata fissata da Rudi Garcia per oggi (Doumbia e Gervinho dovrebbero arrivare domani, dopo la lunghissima festa popolare ad Abidjan), ma già ieri a Trigoria si sono presentati in molti. Alcuni per sottoporsi alle cure mediche, altri per lavorare sotto la guida di Claude Fichaux. Nel primo gruppo Lobont, Iturbe (presente all’inaugurazione di un Roma Store dove ha incontrato i tifosi), Strootman (tornato dall’Olanda) e Ibarbo, rientrato da Barcellona dove si è sottoposto ad un controllo dal professor Cugat che ha confermato la guarigione del tendine rotuleo del ginocchio destro. Nel secondo gruppo Spolli, Sanabria, Uçan, Paredes, Florenzi e De Rossi. Il secondo capitano romanista ha recuperato dall’infortunio al polpaccio rimediato con la Fiorentina, il 25 gennaio. Contro il Parma riprenderà in mano la Roma per mettere minuti nelle gambe in vista della gara di Europa League contro il Feyenoord, ma soprattutto perché quando c’è lui la Roma perde raramente. Non è mai successo, quest’anno, in campionato: era assente contro la Juve il 5 ottobre ed era in panchina a Napoli nelle uniche due sconfitte stagionali in serie A. Non c’era nemmeno in Coppa Italia contro la Fiorentina ed era in panchina pure contro il Manchester City, nella partita che ha significato l’eliminazione dalla Champions League. Con De Rossi in campo, in questa stagione, la Roma ha perso «solamente» contro il Bayern, due gare fuori dalla portata della Roma attuale. Casualità o motivazioni tattiche? A guardare i numeri si direbbe più la seconda della prima. C’è infatti un altro dato che fa capire quanto Daniele sia importante per il gruppo giallorosso: solo due volte, senza di lui, la Roma è riuscita a mantenere la porta inviolata. Nelle altre nove occasioni c’era sempre De Rossi a giocare davanti alla difesa. Anche per questo il suo ritorno è un buon motivo, da parte di Rudi Garcia, per tornare a sorridere.