(G. Piacentini) – Se è vero che l’umore di una squadra è direttamente proporzionale ai risultati, quello dei romanisti in questo momento non può essere al massimo. La Roma, infatti, sta vivendo una crisi che sta minando molte delle certezze del gruppo. E se l’umore collettivo non è al top, ci sono alcune situazioni individuali in cui il malcontento è ancora più accentuato. Il più arrabbiato di tutti è proprio il tecnico, che ieri ha avuto un confronto molto duro con la squadra. Garcia ha fatto presente ai calciatori di aver perso la pazienza e di pretendere di più, da tutti: figure come quella rimediata contro il Parma non si possono perdonare ad un gruppo che ha l’ambizione di vincere lo scudetto e che, a fine stagione, dovrà prendersi la responsabilità delle sconfitte così come gli onori delle (eventuali) vittorie.
Il disagio di Garcia è lo stesso che stanno vivendo alcuni giocatori. Uno degli ultimi, in ordine di tempo, a manifestarlo è stato Alessandro Florenzi: al termine della gara col Parma ha voluto sottolineare come il continuo cambio di ruolo lo stia disorientando e lo faccia sentire un tappabuchi. Tra gli scontenti non si può non citare Maicon. Il brasiliano non è più quello dello scorso anno e da Natale ha avuto uno scadimento di forma imprevisto: lavora sempre da solo (ieri è stato a Barcellona per una visita), anche per divergenze con alcuni membri dello staff tecnico sulle metodologie d’allenamento. Non è al massimo nemmeno Miralem Pjanic, costretto a giocare negli ultimi tempi con una fastidiosa tendinite e oggetto di parecchie critiche: su di lui sono sempre vigili molti club importanti, Liverpool in primis. Ci sono poi gli infortunati Strootman, Ibarbo e Iturbe: se l’ex del Verona è stato solamente sfortunato, gli altri due probabilmente potevano essere gestiti diversamente. Ultimi tra gli insoddisfatti, i giovani: Uçan non si è mai visto, Sanabria quasi e Paredes continua ad essere utilizzato poco; ad inizio stagione avevano tutti aspettative diverse. L’unico soddisfatto è Verde, ma per gli obiettivi della Roma non può bastare.