(C. Zucchelli) All’andata era fuori per infortunio, oggi tornerà dal primo minuto dopo che le soddisfazioni più grandi di questi mesi in chiaroscuro da romanista le ha trovate fuori dall’Olimpico. Davide Astori, presenza numero 14 in campionato, diciottesima complessiva considerando anche la Champions e la Coppa Italia – non l’Europa League visto che contro il Feyenoord è rimasto in panchina – rientra da titolare, dopo che a Udine, con il suo gol contestato, ha regalato alla Roma la prima vittoria del 2015 e anche il minimo distacco dalla Juventus (un solo punto dalla vette), e dopo che a Cagliari, tolta una piccola amnesia su Ciop, è stato il migliore dei centrali nel ritorno da ex in Sardegna.
PORTAFORTUNA – L’aria di casa, evidentemente, gli ha fatto bene, così come alla Roma hanno fatto bene le sue prestazioni che hanno coinciso con le uniche vittorie dopo la sosta. Considerando che Garcia un occhio alla scaramanzia lo butta sempre, magari anche per questo Astori giocherà titolare, con accanto uno tra Manolas, apparso piuttosto in affanno, eYanga-Mbiwa, diffidato e quindi a rischio per la Juventus. Per Astori arriva un doppio compito: fermare il Verona e iniziare la rincorsa verso la conferma.
IL FUTURO – Di fatto, si gioca il posto con Romagnoli, che rientrerà alla base e che, mancino come lui, ambisce a restare a Trigoria per sfidare quello che, salute permettendo, era e resta il titolare: cioè Castan. Il suo riscatto, giurano i protagonisti, è svincolato da quello di Ibarbo e dalla questione Nainggolan. In realtà la Roma, che acquisterà la seconda metà del belga, difficilmente terrà tutti e due gli altri giocatori del Cagliari. Per confermare Astori serviranno 5 milioni, oltre ai 2 già stanziati,ma i sardi potrebbero accontentarsi anche di qualcosa di meno. A patto però che Davide riesca a convincere la Roma: Garcia è convinto che sia il difensore di maggior tasso tecnico, ma gli errori pesano. Da oggi gli verrà data la possibilità di riscattarsi, affrontando una squadra contro cui ha giocato due sole volte, l’ultima con la fascia di capitano del Cagliari al braccio: il bilancio dice una vittoria e una sconfitta. Non ha mai pareggiato e considerando la sindrome da “x” che affligge la Roma di questi tempi non è detto sia una buona notizia.