

(F. Ceniti) Ieri dalla giustizia ordinaria (a Napoli), la prossima settimana da quella sportiva (a Roma). La telefonata, con Claudio Lotito, registrata da Pino Iodice ha aperto un doppio fronte ancora tutto da decifrare. Da capire se le frasi del presidente della Lazio («Carpi o Frosinone in A sono una rovina» oppure «posso far sbloccare i soldi della A, ma se non troviamo un accordo in Lega Pro non lo farà mai») dette nella telefonata siano state estemporanee oppure la punta di un iceberg. Sarà il compito della magistratura. In particolare un capitolo molto delicato è quello dell’eventuali pressioni esercitate sui club della Lega Pro (l’ex Serie C) per votare a favore del presidente (contestato) Mario Macalli. La gestione dei contribuiti (sbloccati dopo la telefonata e le prime denunce fatte da Iodice) è uno snodo cruciale: se fossero stati gestiti in modo arbitrario si potrebbe persino configurare una alterazione dei campionati. Al momento è solo una ipotesi, ma la Procura di Napoli ha aperto l’inchiesta proprio per individuare eventuali reati che porterebbero a degli indagati. Le indagini (coordinate dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli) sono state affidate ai pm Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri: guarda caso fanno parte del pool che indaga sui reati connessi alle «manifestazioni sportive».