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GAZZETTA DELLO SPORT L’Olanda si scusa. Ma a Roma restano le polemiche

L'immondizia a Piazza di Spagna dai tifosi del Feyenoord
L’immondizia a Piazza di Spagna dai tifosi del Feyenoord

(A.Catapano) – L’orda olandese ha davvero lasciato il segno. Uno strascico lunghissimo, e non solo sul campo. A tre giorni dalla vergogna hooligan di piazza di Spagna, mentre Matteo Renzi riceve finalmente le scuse richieste giovedì sera (addirittura dal premier olandese Mark Rutte, nel corso di una telefonata ieri pomeriggio), lo scontro istituzionale prosegue e tira in ballo anche Alfano. La polemica politica non si placa, sfociando nel solito grottesco tutti contro tutti. L’indignazione continua a fare il pieno e la capitale d’Italia non si è mai sentita tanto coccolata come nelle ultime 72 ore. Ieri si sono iscritti al club degli indignati anche Federica Pellegrini e Gianni Morandi. La nuotatrice ha pubblicato su Twitter la foto di uno degli ultrà condannati per gli scontri di Campo de’ Fiori, accompagnata da un inequivocabile «a casa loro no eh?». Il cantante, invece, ha postato su Facebook un selfie fatto venerdì a piazza di Spagna, con la Barcaccia ancora transennata sullo sfondo, e il commento: «Sono sbigottito da questi barbari. Com’è possibile che questi delinquenti possano mettere a soqquadro una città unica al mondo come Roma e magari restare impuniti?».

LITI E ALLARME JUVE – Oddio, in realtà mai come in questo caso arresti e condanne sono state tempestive. È sulla gestione dell’ordine pubblico firmata da Questura e Prefettura, sulle «modalità di ingaggio» scelte per ridurre i danni provocati dagli hooligan, che si continua a discutere. «Meglio un po’ di sporcizia e qualche segno sui muri che un morto»: così venerdì il Questore Nicolò D’Angelo aveva replicato alle accuse di Marino. Dopo qualche ora di riflessione, metabolizzata l’amarezza per quella che gli è apparsa una «resa agli incivili», ieri il primo cittadino ha controreplicato, alimentando uno scontro istituzionale senza precedenti: «Non può essere considerato un successo il fatto che non ci siano stati morti». Dove porterà questo botta e risposta (a cui ieri ha partecipato anche il capo della Polizia Alessandro Pansa, «orgoglioso del lavoro dei miei uomini»)? E in questo quadro, in cui perfino gli incarichi del Questore e del Prefetto Pecoraro sono tornati in discussione, come si gestiranno le prossime partite a rischio, a cominciare dalla sfida con la Juve, programmata «opportunamente» alle 20.45 del 2 marzo?

CI PENSA ALFANO – Buon per Roma che nell’incontro di ieri Marino abbia strappato ad Alfano l’invio di 500 militari e la convocazione, entro 72 ore, di un Comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza in cui il ministro ha garantito al sindaco che sostanzialmente avocherà a sè il caso Capitale. «Roma è una priorità nazionale sul tema della sicurezza», ha garantito Alfano. Le stesse parole pronunciate dopo la sparatoria di Tor di Quinto. Il 3 maggio di un anno fa.

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