(A. Pugliese, D. Stoppini) – Rudi ha svoltato bene. Al primo vero bivio della stagione, il dentro o fuori ha premiato Garcia. Era una partita di poker, il francese l’ha vinta di fino. Non è servita neppure la follia evocata alla vigilia. È «bastata» una squadra che ha ritrovato la fiducia nelle proprie giocate e la voglia di «prendere rischi». Rischio come l’apertura di Miralem Pjanic a Torosidis per il raddoppio, passaggio per nulla banale, l’antibiotico per spegnere i fuochi d’artificio del Feyenoord e accendere quelli dell’Olimpico in vista della sfida di lunedì sera contro la Juventus.
VOGLIA DI QUARTI Tutto in 90 minuti, Garcia a Rotterdam ha fatto il pieno di entusiasmo, oltre che di accendini e oggetti vari: «Con tutto quello che ci hanno tirato avrei potuto aprire un bazar», ha scherzato l’allenatore sugli episodi del De Kuip. Olanda esorcizzata, 4 anni dopo l’eliminazione subita dal suo Lille con il Psv Eindhoven. Garcia approda nuovamente agli ottavi di finale: ci era già arrivato nel 200910, quella volta lì uscì con il Liverpool. La Fiorentina è invece l’asticella da superare, per arrivare per la prima volta in carriera tra le primo otto di una competizione internazionale. «Questo sorteggio tra due club italiani fa “meno” Europa. Almeno la trasferta non sarà lunga… — ha commentato Garcia su Roma Radio —. Il ritorno all’Olimpico? Abbiamo dimostrato che siamo in grado di giocare bene anche in trasferta, ma certo, sarà un grande vantaggio giocarci la qualificazione davanti ai nostri tifosi».
CERCASI RIVINCITA E ora c’è la Juventus, la sfida che aspetta dal 5 ottobre scorso, quando allo Stadium si sentì derubato della vittoria. La gara di lunedì Garcia se la immaginava diversa, magari con la possibilità anche di mettere la freccia sugli avversari e di poter guardare in faccia la strada per lo scudetto. Non sarà così, per tutta una serie di motivazioni. Ma Rudi ci tiene eccome a vincere e ci mancherebbe altro. «È inutile parlare di scudetto ora, siamo troppo lontani dalla Juventus, dobbiamo solo pensare a vincere questa partita e poi si vedrà… », ha detto il francese nella pancia del De Kuip, proprio mentre si gustava la qualificazione agli ottavi di Europa League. E forse ha anche ragione, 9 punti sono tanti per sperare di scavallare la collina. Ma conoscendolo, il francese sa anche che una vittoria non solo riaprirebbe il discorso tricolore, ma darebbe anche al gruppo un’energia neanche immaginabile fino a qualche giorno fa. Ecco perché a quella vittoria ci tiene da morire. Un po’ per i fatti dell’andata, un po’ per l’orgoglio personale. E un po’ per tutto ciò che potrebbe essere…