(C. Zucchelli) L’incoronazione non è arrivata in campo, ma in sala stampa. Mercoledì a Trigoria Rudi Garcia, rispondendo a una domanda di una giornalista turca su Salih Uçan, ha parlato così di Daniele Verde: «Non è che gli ho dato spazio io, è lui che se l’è preso». Dalle parole ai fatti: Uçan neanche convocato, Verde titolare in Europa League, la terza manifestazione in cui ha esordito dopo campionato e Coppa Italia. Ancora una volta è stato tra i più positivi e, allargando il discorso alle ultime prestazioni e non solo a quella con il Feyenoord, il suo sorriso, la sua grinta e la sua voglia di correre per tutto il campo sono le uniche cartoline da ricordare di questo periodo.
TEMUTO Verde si è preso la Roma, entrando quantomeno in pianta stabile nelle rotazioni, approfittando degli infortuni di Ibarbo e Iturbe, dell’assenza di Gervinho e di quella di Florenzi, dirottato sulla fascia destra visti i problemi di Maicon, ma poi ci ha messo tanto del suo, arrivando a 233’ in prima squadra in 6 presenze. Adesso, per Garcia, non è solo uno del gruppo, ma è uno degli attaccanti esterni più in forma fisicamente e mentalmente, tanto che giovedì è stato il romanista più temuto e quello che ha subìto più falli (5). È entrato nell’azione del gol di Gervinho, finché la condizione lo ha assistito ha giocato bene in coppia con Torosidis e ha corso per due, ripiegando ogni volta che ce n’era bisogno. Ha una capacità atletica invidiabile, ma soprattutto ha una leggerezza mentale che i suoi compagni in questo momento si sognano: gioca semplice e questa è la sua forza.
CASA E CAMPO Così come sarà la sua forza la stima di Garcia, quando rientreranno gli altri attaccanti e le occasioni, inevitabilmente, si ridurranno. Intanto, si gode la vita coi grandi senza ancora gli status del calciatore di Serie A: l’auto è la stessa di qualche tempo fa — una due posti — anche la casa, che poi casa non è, visto che vive ancora nel pensionato di Trigoria. Con i compagni il feeling è buono, anche se il migliore amico gioca ancora in Primavera ed è Di Mariano. Per adesso Verde non pensa al contratto da rinnovare o alla scelta che lo aspetta a fine stagione (giocarsi le sue carte a Trigoria o andare in prestito?), ma solo ad allenarsi per convincere Garcia. Un atteggiamento che tecnico e dirigenti apprezzano. Come pure il presidente Pallotta, che da Boston in tempi non sospetti aveva chiesto informazioni su questo ragazzo. Quando sembrava «solo» la stella della Primavera che faceva bene nella Youth League (2 gol e 3 assist) e nessuno poteva immaginare che sarebbe diventato il più in forma della prima squadra.