(A. Pugliese) – Garcia lo preferisce esterno alto, Sabatini gli ha invece disegnato addosso un futuro da terzino destro. Lui sta lì, in mezzo, e si adegua, con la sua solita grande disponibilità. Tanto che poi, strada facendo, è finito con tornare anche al ruolo iniziale, quello di intermedio di centrocampo, oltre che sacrificarsi come centravanti nella partita con l’Empoli, dopo che l’infortunio di Iturbe e l’espulsione di Manolas (con conseguente sostituzione di Totti) avevano mischiato le carte. Dire che Alessandro Florenzi è il trasformista della Roma è dire poco, lui è anche di più, quello che mette sempre una toppa dove serve. Versatile, duttile, disponibile. Florenzi è l’uomo tuttofare di Garcia, quello che quando serve lo metti lì e sai che comunque qualcosa indietro te le restituisce, a prescindere. Poi, è vero, qualcosa strada facendo perde, è inevitabile, rispetto a chi ha una propria specificità. Ma la sua ricchezza è anche questa, sapersi adattare un po’ a ogni situazione.
IL SUO REALISMO Rudi Garcia anche domenica lo utilizzerà dove più ne avrà bisogno: esterno alto o basso, a seconda delle condizioni di Maicon e del possibile lancio dal primo minuto di Gervinho. Il tecnico francese, del resto, sa che la versatilità di Alessandro può essere una delle chiavi per continuare ad attaccare la Juventus e il sogno scudetto. «Pensiamo a una gara alla volta, ora c’è il Parma e non sarà facile — dice lo stesso Florenzi —. Dopo gli ultimi risultati, la vittoria di Cagliari era quello che ci voleva. La crisi? Hanno contribuito tanti fattori: infortuni e condizione non ci hanno permesso di fare il nostro gioco, non riuscivamo a dare il 100%. Siamo realisti, ora ci giochiamo una buona parte di stagione. Ma cercheremo di lottare su tutti i fronti».
ALE TUTTOFARE Proprio come lui, che gioca un po’ su tutti i fronti. Finora Garcia lo ha utilizzato prevalentemente come esterno destro, ma in 4 occasioni è partito anche a sinistra, salvo poi cambiarsi spesso in corsa con l’altro esterno d’attacco. Quando poi è servito, Florenzi si è sacrificato anche da centravanti (oltre all’Empoli, per un po’ anche a Udine) o da terzino destro (nelle gare di ritorno di Champions con City e Cska, in campionato con Sassuolo e Palermo ed in Coppa Italia con la Fiorentina). E quando la coperta è diventata corta anche a centrocampo, Garcia non ha avuto dubbi: c’è Alessandro. Così è successo nelle due trasferte ligure (con Samp e Genoa) e in quella di Champions a Monaco, quando è andato a fare l’esterno di centrocampo nel 4-4-2 che doveva limitare i danni. Insomma, quando c’è da mettere una pezza, a Trigoria non ci pensano su neanche più un attimo. C’è Florenzi, la polizza assicurativa di Garcia.