(U. Trani) – Il Cagliari si avvicina, domani pomeriggio il trasferimento in Sardegna, ma a Trigoria la realtà è disarmante. Basta fermarsi all’ultimo allenamento. Sono rimasti solo in dieci per la partitella a tema, dopo il focus tattico (così lo definisce il sito della società: sic!): Paredes, Pellegrini, Verde, Yanga-Mbiwa, Torosidis, Spolli, Vestenicky, Uçan, Pjanic e Calabresi. In campo, con loro (4 Primavera e almeno 2 riserve), anche il portiere titolare De Sanctis e il suo vice Skorupski. Qualcosa fanno pure Astori, Holebas, Cole, Keita e Nainggolan. Se la preparazione atletica è il problema più urgente da risolvere, magari con una sorta di richiamo di metà stagione, a contare gli uomini sembra che la priorità di Garcia e del suo staff, per il momento, sia un’altra. Non è ancora il tempo di prendere di petto la situazione allarmante, con il tentativo per certi versi disperato di ravvivare un gruppo che corre poco e male. L’attuale strategia è mirata al totale risparmio. E qui non c’entra il fair play finanziario, evocato spesso dai vertici del club di Pallotta. Meglio prevenire che curare. Almeno in questo periodo di assoluta emergenza in tutti i settori.
PREVENZIONE E RIPOSO – La Roma è dimezzata, con dieci-undici giocatori inutilizzabili. Troppi gli indisponibili, per correre il rischio di perdersi qualcun altro per strada anche nel semplice lavoro quotidiano. Altro che allenamenti modificati per ritrovare la brillantezza e la velocità o esercizi specifici per addestrare la linea difensiva e capire come andare a pressare.
I titolari, non solo i senatori, sono da preservare. Maicon, ad esempio, fa più fisioterapia che altro. Totti va in palestra, come previsto dal suo programma settimanale. Ljajic, ancora dolorante al piede, si muove senza forzare a parte. I tre vanno considerati abili. Non si possono certo permettere di chiamarsi fuori. Anche perché domenica dovrebbe essere l’ultima giornata da vivere in assoluta ristrettezza. Pure De Rossi (ieri con Castan in campo per il lavoro atletico) sta leggermente meglio. E per la gara con il Parma in disarmo ci saranno di sicuro Gervinho e Doumbia.
TRIDENTE QUALITÀ – Prima c’è il Cagliari, però. E Garcia non avrà scelta. In Sardegna si porterà dietro più di mezza Primavera e l’equivoco di tutta la stagione (o almeno fin qui). Perché non avrà ancora il centravanti. Ibarbo è già uscito di scena. Al primo scatto. Da non crederci. La gestione del suo arrivo, da convalescente, è meglio non catalogarla sotto nessuna voce: basta leggere qui sotto per farsi un’idea di quello che è successo a Trigoria. Davanti restano solo Pjanic, Totti e Ljajic: 4-3-3 o 4-3-1-2, con posizioni facilmente intercambiabili. A loro si chiedono idee e gol. Per vincere. E’ probabile che pure Verde abbia ancora spazio. Chissà se dall’inizio. A centrocampo Paredes si ritroverà, come in partenza contro la Fiorentina, accanto a Keita e Nainggolan. Dietro Torosidis può spingere Maicon in panchina, con Holebas e Yanga Mbiwa di nuovo titolari. Il quarto della linea arretrata sarà Astori, con Spolli primo cambio. Gli assenti ormai sono quasi migliori dei presenti. Manca solo il portiere (da prendere la prossima estate). Non il sistema di gioco, perché con questi interpreti il 4-2-4 sarebbe la soluzione più affascinante: Florenzi, Manolas, Castan, Balzaretti; De Rossi, Strootman; Ibarbo, Iturbe, Doumbia, Gervinho. Che sarà, sarà.