Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Game Over. Il 3 febbraio 2015 la Roma ha ufficialmente fallito tutti e 3 gli obiettivi che si era preposta ad agosto: vincere lo Scudetto, fare bella figura in Champions League e lottare per la Coppa Italia. Tutto sfumato. Contro la Fiorentina la Roma fa un’altra figuraccia davanti ai propri tifosi che non ne possono più e a fine gara ricordano ai propri giocatori che Madre Natura li ha generati con gli attributi, quelli che in campo non si vedono. Un 2-0 che fa male al morale della squadra e dell’ambiente, sempre più deluso dall’atteggiamento passivo e remissivo della rosa che ancora una volta non riesce a lottare in campo per tutti e 90 i minuti. Dura solo un tempo, questa volta è il primo, senza dare però mai la sensazione del gol o addirittura della vittoria, questa sconosciuta che manca da Roma-Empoli, partita vinta solo ai supplementari grazie ad un rigore generoso su Peredes. Per ricordarsi di una vittoria nei 90 minuti si deve andare a ritroso al 6 gennaio Udinese-Roma, quasi un mese fa, partita vinta grazie al gol-non gol di Astori, l’unico tiro in porta della Roma in quella partita. La crisi c’è da tempo e ora tutte i limiti fisici, tattici e tecnici sono venuti a galla, trascinando la rosa giallorossa in un tunnel di depressione da cui non si vede l’uscita. E c’è di peggio, Garcia non sa dove mettere le mani. E ci sono ancora quattro mesi da giocarsi…
IL MIGLIORE: Radja Nainggolan
Corre sempre e solo lui. Radja Nainggolan. Nel momento più buio della carriera romanista di Rudi Garcia è l’unico a metterci il fritto in ogni partita. Corre per tutti i 90 minuti. Sbaglia spesso si, ma almeno ci prova. E’ il solo a ricordarsi che si può tirare da lontano e allora tenta la fortuna 1,2,3,4 volte, trovando lo specchio della porta solo nel primo tempo con un paio di conclusioni dal limite: una di controbalzo su cui Tatarusanu non ha problemi, la seconda, deviata da Ashley Cole, su cui il portiere rumeno respinge come può. Alla fine della partita saranno gli unici tiri in porta e questo è tutto dire. Davanti alle telecamere Nainggolan si dimostra umile come lo è in campo e non cerca scuse ridicole, ammettendo che questa squadra non gira e così non va. E’ l’unico a metterci la faccia sempre. Onore al Ninja.
IL PEGGIORE: La coppia Manolas-Astori
Per scegliere il peggiore, o i peggiori, in campo è da un mese circa che c’è l’imbarazzo della scelta. Questa volta è forse la coppia centrale difensiva Manolas-Astori ad aver superato gli altri nell’insufficienza. Entrambi soffrono la fisicità di Mario Gomez e il suo movimento (!) in area di rigore, arrivando sempre sul tardi sul pallone, sia di testa che di piede. Il centravanti tedesco prende le misure nella ripresa con un paio di tentativi a vuoto e si rende conto che davanti ha due giocatori allo stremo, decidendo di colpire ancora una volta la Roma, dopo appena dieci giorni dalla sfida del “Franchi”. E’ il minuto 65: Pasqual approfitta del buco enorme di Maicon sulla destra e mette in mezzo un cross perfetto a mezza altezza. Manolas va a vuoto in scivolata, Astori è in netto ritardo e nel mezzo si infila Gomez che, con un colpo di suola, supera un Skorupski di pietra. Passano 25 minuti e azione fotocopia: Maicon questa volta è assente e tocca a Manolas scalare sulla destra per cercare di fermare Pasqual. Ma ovviamente in ritardo. Il terzino crossa per Gomez che anticipa Astori di piede e ha tutto il tempo per prendere la mira e trafiggere il portiere giallorosso con un tiro che si deposita sotto la traversa. La difesa ad oggi è un disastro, un colabrodo. E domenica c’è il Cagliari di Daniele Conti che si sta già sfregando le mani. In campionato è ancora a secco…
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)