(E. Menghi) – I fischi li avranno sentiti (e capiti) benissimo anche in Cina, dove il capodanno è iniziato col botto giallorosso. L’Olimpico non vede la Roma vincere in campionato dal 30 novembre scorso, in due mesi e mezzo si è infranto il sogno scudetto, sono arrivate le eliminazioni in Champions e Coppa Italia. Il pareggio senza reti e senza gioco contro il Parma ha fatto il resto. E la contestazione è esplosa. Se due settimane fa, dopo il 2-0 della Fiorentina, il ritornello era «tirate fuori le p… », stavolta i tifosi hanno scelto un altro classico coro da rivolta: «C’avete rotto il c… ».
La Sud ha risparmiato ai giocatori la «fatica» di andare sotto la curva, sperando che il messaggio sia arrivato comunque a destinazione. Il pubblico non ha salvato Doumbia (e nemmeno De Rossi), accolto tra gli applausi e uscito dal campo tra i fischi. Troppo deludente la sua prestazione per concedergli il beneficio del dubbio, sui social sono già partite le prime sentenze: «Sembra il nonno di Minala», «più penso a quanto è costato e più mi avveleno» e il più sintetico «che pippa».
«Da bocciare non è Doumbia, ma quello scienziato di Garcia che lo ha fatto giocare quando non sapeva nemmeno il nome dei compagni», sottolinea qualcun altro. E l’idea che sia stato il tecnico a sbagliare tutto è piuttosto diffusa: «La Roma è rimasta al Verde e le colpe sono di Garcia, Sabatini e preparatore atletico». Poi ci sono tifosi meno pazienti che chiedono«dimissioni subito». Su Twitter spunta anche l’hashtag «#GarciaOut», ennesimo esempio di come in questa città si passi da un estremo all’altro con troppa facilità.