(E.Menghi) – Non ha fatto rumore l’arrivo di Ibarbo a Roma, lui stesso ha ammesso di non poterci credere. I giallorossi gli riconoscono talento e potenziale su cui lavorare e il colombiano spera di impiegare meno tempo possibile per dimostrare che hanno ragione, perché è la sua occasione e vuole superare l’esame a fine prestito (pagato 2,5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 12,5). Domenica è sbarcato nella capitale e ha visitato il centro sportivo di Trigoria, ieri mattina è stato sottoposto ad una risonanza magnetica nella clinica Karol Wojtyla (la parte cardiologica non serviva, l’aveva già fatta con il Cagliari) e ha ricevuto l’ok dei medici.
L’elongazione al polpaccio accusata un mese fa è guarita e Ibarbo è pronto a tornare a disposizione. Con la maglia giallorossa numero 19, come la data di nascita sua e del figlio di 4 anni. Il colombiano sta bene, gli manca solo un po’ di brillantezza. Il primo ad esultare è stato Garcia, felice di vederlo subito in campo. L’attaccante ha svolto una prima parte di differenziato con Fichaux, poi si è unito al gruppo per le prime nozioni di tattica. La cosa è piaciuta poco ai tifosi del Cagliari, che già promettono fischi al ritorno in Sardegna domenica. Ibarbo per l’occasione potrebbe partire titolare, ma l’esordio potrebbe avvenire già stasera dato che sarà in panchina insieme a Spolli. In settimana la presentazione ufficiale, intanto ha parlato alla radio giallorossa: «Ancora non ci credo, questo club è conosciuto in tutto il mondo. Fisicamente sto bene. Voglio aiutare i compagni a vincere sempre e a raggiungere l’obiettivo: il titolo». Doumbia (numero 88) sa come si fa, ha vinto due scudetti in Russia: «Il Cska avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, ora andiamo a vedere cosa ci porterà Roma».