(T. Carmellini) – Niente da fare, la Roma non sa più vincere. Dopo aver dato ossigeno (inutilmente) al Parma di Donadoni ormai sull’orlo del fallimento, la squadra di Garcia sbatte anche contro il modesto Verona salvando la panchina di Mandorlini, raccogliendo il sesto pareggio nelle ultime sette uscite di campionato (ottavo nelle ultime undici) e si ritrovandosi così a meno nove dalla Juventus capolista. Non solo, perché stasera si potrebbe iniziare a sentire il fiato sul collo del Napoli che può andare a meno tre dai giallorossi proprio a ridosso dello scontro diretto di lunedì sera tra Roma e Juve. Insomma, il discorso scudetto sembra ormai chiuso. E per la squadra di Garcia piove sul bagnato, perché non è bastato giocare un buon primo tempo (forse il migliore di questo inizio d’anno), andare in vantaggio con un gran gol di Totti (che poi non prende benissimo la sostituzione nella ripresa), per portar via i tre punti dal Bentegodi. A dirla tutta stavolta la Roma è stata anche un po’ sfortunata: colpisce una traversa e incassa un gol nell’unica occasione del primo tempo del Verona a causa di un doppio rimpallo.
Non gliene va dritta una. Ma mettere la sfortuna quale causa principale di questo 2015 da dimenticare sarebbe riduttivo e non farebbe bene a nessuno. Garcia si ritrova più o meno con gli stessi problemi visti nelle ultime uscite: troppi calciatori fondamentali fuori condizione e un gioco in via di involuzione che costringe tutti a rivedere quelle considerazioni positive dopo l’ottima stagione conclusa con il secondo posto dietro alla Juve schiacciasassi e l’avvio convincente di quella in corso. La Roma attuale ha perso profondità e quell’imprevedibilità che l’aveva messa davanti a tutti come gioco e identità. Continua ad avere il grosso problema del gol, un nodo che nemmeno il ritorno in Italia di Gervinho o l’arrivo in extremis di Doumbia sembra riuscire a sciogliere.
Nonostante un primo tempo giocato su buoni livelli, non c’è mai stata la sensazione che la Roma potesse chiudere la partita come avrebbe fatto in tempi andati. E la cosa non sembra di facile soluzione, perché Garcia ha provato più volte a cambiare (anche in corsa), ma sembra anche lui in uno stato di choc nel quale non sa che pesci prendere.
Poi, come se non bastasse, il momento più «no» della stagione arriva proprio a ridosso di passaggi chiave tanto in campionato quanto in Europa. Lunedì lo scontro diretto contro la Juve: solo un successo dei giallorossi potrebbe dare un’altra chance a un campionato altrimenti chiuso. Ma prima ancora l’Europa League: giovedì i giallorossi saranno impegnati a Rotterdam in una partita da dentro o fuori dopo l’1-1 dell’andata che costringe Totti & Co. al successo o a un pareggio «vestito» (da 2-2 in su): insomma bisognerà segnare… appunto.
Un problema, grosso e da risolvere in fretta per far sì che non sia un’altra stagione da buttar via.