(F. Balzani) La febbre del capitano e la gran voglia di Capitan Futuro. È stata una ripresa agrodolce quella di ieri per la Roma tornata ad allenarsi dopo due giorni di permesso concessi da Garcia. Non c’era Totti che domenica a Cagliari era sceso in campo nonostante la febbre e ora paga una ricaduta influenzale, che lo mette in dubbio per la sfida col Parma.
Per De Rossi, invece quella di ieri non è stata la prima giornata di lavoro settimanale. Il centrocampista, fermo dal 25 gennaio per una lesione al polpaccio sinistro, tornerà una settimana prima del previsto e si è allenato anche lunedì e martedì in solitaria per esserci domenica. Ieri ha svolto differenziato la mattina per poi aggregarsi in gruppo nella partitella del pomeriggio. Una doppia seduta sul campo non si vedeva da tempo a Trigoria, segno del cambiamento di metodologia di allenamento ora concentrato più su possesso palla e lavoro sul breve piuttosto che su quello in palestra.
Il ritorno di De Rossi porterà serenità a una difesa traballante. Con capitan Futuro in campo, infatti, la Roma non ha mai perso in campionato e ha subito solo 6 gol in 14 partite (media 0,4) mentre senza di lui la difesa è andata a picco beccando 11 gol in 8 gare (1,3).
Nelle 11 volte in cui i giallorossi hanno chiuso il match a porta inviolata per ben 9 volte c’era Daniele. L’altro talismano si chiama Torosidis. Col greco sono arrivate le uniche due vittorie del 2015 (Udine e Cagliari) e Garcia sta pensando di confermarlo a destra. «Maicon è un grande, un esempio per me avendo giocato al top per tanti anni – ha detto ieri a Roma Radio – ma ho sempre detto che voglio aiutare la squadra e lo farò quando Garcia lo vorrà. Credo ancora allo scudetto e voglio vincere l’Europa League. Col Parma dovremo essere seri, hanno messo in difficoltà la Juve in coppa Italia. Poi è arrivato quel gol di Morata (ride, ndr)».