(F. Balzani) – Nessun sospiro di sollievo. Il pareggio della Juve a Udine è l’ennesima occasione persa per i progetti di rimonta-scudetto, di una Roma condannata a rivivere lo stesso giorno all’infinito. Più dei numeri impietosi (4 pari di fila, vittoria che manca in casa da 62 giorni e – 7 punti rispetto allo scorso campionato) allarma lo stato fisico e mentale di una squadra che vede avvicinarsi a grandi passi il Napoli. «Dovete dare di più, stiamo rovinando tutto», ha urlato ieri Garcia in uno spogliatoio muto. In molti però sembrano non crederci più. Alle perplessità legate alla preparazione atletica si sono aggiunte quelle di natura tattica e gestionale. A qualcuno (e non solo ai tifosi) non è piaciuto quel: «Vinceremo lo scudetto» sparato da Garcia dopo la sconfitta con la Juve. A proposito di tifosi, poi, ieri Francesca Brienza, giornalista di Roma Tv e compagna di Garcia, ha twittato: «C’è chi ama la Roma, chi dice di amarla e chi la ama SEMPRE. Tifare solo quando va tutto bene non è amore, è vanto. Vanto e basta». Parole che non aiutano ad abbassare la tensione.
Alle radici della crisi c’è anche l’assenza di Gervinho. Senza di lui la Roma ha perso imprevedibilità. I numeri dicono che sono stati 30 i punti in 15 partite (media di 2 a gara) conquistati con l’ivoriano; 13 in 7 gare (media 1,8) senza. Garcia dovrà comunque fare a meno di lui (e di Doumbia) ancora per qualche giorno visto che la Costa d’Avorio si è qualificata per le semifinali di coppa d’Africa (battuta 3-1 l’Algeria, in gol al 93’ anche il giallorosso). Una brutta notizia in vista di Cagliari quando in attacco mancherà anche lo squalificato Florenzi. Ma fin da domani contro la Fiorentina nel quarto di finale di coppa Italia all’Olimpico, bisognerà cercare di rimediare ai preoccupanti numeri della difesa. È quasi raddoppiata infatti la media di gol subiti: 6 nelle prime 11 partite, 10 nelle ultime dieci. Sul banco “social” degli imputati è salito anche Pjanic atteso oggi dalla decisione del Giudice Sportivo per la manata rifilata a Mario Rui