(F. Balzani) Per Florenzi sarà «una Roma agguerrita come non mai», per Garcia arriverà «la svolta che ripagherà i tifosi». A slogan ci siamo. Stasera nell’andata dei sedicesimi di Europa League contro il Feyenoord però i giallorossi – che non vincono in casa entro il 90’ dal 30 novembre scorso – dovranno dimostrare coi fatti di aver superato la crisi che attanaglia la squadra da fine dicembre e che ha generato una serie infinita di polemiche (l’ultima riguarda un giallorosso che si sarebbe lamentato per lo scarso impegno dei compagni).
«Dobbiamo qualcosa ai nostri tifosi, quindi dovremo vincere – ha sentenziato Garcia – In Europa abbiamo bisogno di farci un nome, in campionato lottiamo per la Champions, è il nostro obiettivo. Mi fido della squadra, i giocatori hanno voglia di lottare e correre come pazzi per dimostrare il loro valore». Garcia non nomina più la parola scudetto e anzi «viste le difficoltà essere a +5 sulla terza è un risultato più eccezionale che brutto. In Europa ditemi una squadra che ha avuto più infortuni di noi». Alla lista va aggiunto Maicon che anche ieri ha svolto differenziato, al suo posto dovrebbe essere confermato Florenzi («Con il Parma è stato il migliore in campo»), mentre in porta ci sarà Skorupski.
Proprio Florenzi, apparso meno sorridente del solito, ha suonato la carica e invitato i tifosi a venire allo stadio (solo 25 mila i biglietti venduti): «Siamo carichi, vogliamo dimostrare che la vera Roma c’è. Non so se possiamo vincere l’Europa League, ma sicuramente possiamo arrivare lontano, perché siamo consapevoli di essere forti. Vogliamo tornare a mettere paura agli avversari. Qui ci alleniamo tutti allo stesso modo, poi ognuno tira fuori quello che ha. Il calo di forma è dovuto dal fatto che molti di noi non erano abituati a giocare 3 volte a settimana e spesso lo abbiamo fatto acciaccati. Non è solo un fatto di preparazione». Non convocato Uçan, bocciato anche a parole da Garcia (venerdì ospite dalla Carrà con altri due giovani trascurati: Paredes e Sanabria): «Ha talento, ma deve formarsi fisicamente, imparare l’italiano e sapersi prendere una chance, come ha fatto Verde» Infine, ecco Rutten, tecnico rivale: «Aspettiamo da dieci anni una sfida così. Puntiamo a segnare un gol qui, sarebbe importante per il ritorno».