(F. Balzani) – «Non guardo più la classifica, siamo tutti delusi». Gli alibi sono finiti, così come le speranze di vedere una Roma in grado di competere seriamente per lo scudetto, anche se il pari inaspettato nel posticipo tra Cesena e Juve lascia invariato il -7 in classifica e alimenta i rimpianti giallorossi per l’occasione sprecata.
Settantasette giorni dopo l’ultima vittoria in casa (4-2 sull’Inter) all’Olimpico è arrivato infatti il quinto pareggio di fila in campionato. Stavolta per 0-0 contro un Parma sull’orlo del baratro tecnico (non otteneva punti fuori casa dal 21 settembre e aveva sempre subito almeno un gol in trasferta) e societario che non paga i suoi tesserati da mesi. L’ennesimo passo falso, a due settimane dal big match con la Juve. Scontro tanto desiderato fino a qualche settimana fa e oggi temuto, vista la condizione di una Roma irriconoscibile e lontana parente di quella che all’andata sfidò alla pari i bianconeri.
Sono arrivati i fischi (stavolta tanti) da quella Curva che aveva avuto il coraggio di incitare la squadra anche dopo l’1-7 col Bayern, la grande crepa della stagione giallorossa. «Non bisogna guardare più la classifica, ma bisogna parlare della ricerca di un gioco con continuità – ha aggiunto Garcia che in mattinata ha dovuto rinunciare a Pjanic influenzato – Come quello del secondo tempo: se riusciamo a giocare con più ritmo, come abbiamo fatto nella ripresa, allora potremmo tornare alla vittoria, anche se dobbiamo centrare di più la porta. Su 20 tiri abbiamo preso lo specchio solo quattro volte. Nel primo tempo invece siamo stati troppo lenti, Stavolta però non abbiamo alibi né scuse. Contro l’ultima in classifica bisognava vincere e basta. I tifosi lo volevano e capisco i loro fischi».
Il tecnico ha deciso di mandare in campo Gervinho e Doumbia (evidentemente spaesato), appena tornati dalle feste folli in Africa a scapito di Verde, Paredes o Sanabria protagonisti a Cagliari e tra i più propositivi ieri. «Puntavo sul loro entusiasmo per aver vinto la Coppa d’Africa. Doumbia forse aveva nelle gambe poche energie per i tanti viaggi. Pensavo che sarebbe stato difficile per loro fare tutti i 90’, ma non avendo segnato non ho potuto toglierli ». Ma la Roma oggi è una squadra senza idee, disorganizzata, stanca e rassegnata. Contro questo Parma bastava veramente poco. Lo sa Nainggolan, fra i pochi a salvarsi: «Ora non ci riescono nemmeno le minime cose. Le piccole occasioni che ci creiamo non le finalizziamo. Dobbiamo tornare a incutere paura alle squadre che vengono qui». Cole, che ieri ha avuto due occasioni (colpo di testa sulla traversa e sinistro al volo alto) prova a scuotere il gruppo: «Giovedì c’è il Feyenoord. Dobbiamo tornare a vincere, vogliamo l’Europa League».
Fonte: Leggo