(P. Franci) – «E’ stato bravo». Così il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, sulla mossa di Tavecchio. Un riconoscimento che lo stesso presidente della Figc ha incassato e gradito parecchio, anche in virtù della delicatezza del momento. Tavecchio, ufficializzando di voler avocare a se le deleghe per la riforma del pallone, ha di fatto esautorato Claudio Lotito, svuotandolo di quel potere che nelle ultime settimane gli aveva consentito di imperversare un po’ ovunque, fino al corto circuito provocato dalla telefonata registrata da Pino Iodice e successivamente resa pubblica.
«Tavecchio è stato bravo — ha detto Giovanni Malagò — nell’aver gestito una situazione che poteva ritorcersi contro la Federcalcio e la sua stessa persona». Ha apprezzato, Malagò, il modo deciso con il quale Tavecchio ha preso di petto la situazione, nonostante l’imbarazzo nel dover ridimensionare il Grande Tessitore della sua elezione: «E’ stato bravo non solo nell’illustrare la strategia (nell’incontro con il sottosegretario Delrio, ndr) che userà per dare nuova linfa al processo di riforma, ma anche nel raccontare come intendeva affrontare con Lotito la questione delega sulle riforme. Tavecchio presenterà al Consiglio federale la proposta di guidare personalmente il mondo del calcio verso un cambiamento auspicato da tutti, a cominciare dal Coni».
Sia chiaro: Lotito non uscirà di scena. E, probabilmente, sarà ancora parte attiva del percorso di riforma voluto da Tavecchio. Dovrà però adeguarsi a un ruolo di minor visibilità e maggior sostanza. E sarà lo stesso Tavecchio a porsi con un ruolo più alto’ al tavolo dei riformatori. «C’è da capire cosa succederà adesso», ha commentato con cautela il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, che attende il Consiglio federale in programma a fine mese per farsi un’idea definitiva sulla mossa di Tavecchio. «Aldilà delle telefonate e del fatto che siano state registrate — ha detto Tommasi sul caso Lotito — ci sarebbe un bel discorso da fare».
Nella vicenda delle deleghe, si intreccia quella della giustizia sportiva, in attesa che il procuratore Stefano Palazzi ascolti Pino Iodice — pronto a fare la lista dei presidenti che avrebbero subito minacce da Lotito — e lo stesso consigliere federale. Sabato prossimo, tra l’altro, sarà ascoltato il designatore della B Stefano Farina, sulla vicenda delle offese di Lotito agli arbitri durante l’intervallo di Lazio-Genoa.