(M. Pinci) – Il Parma non è passato senza lasciare traccia: il pari in casa con l’ultima in classifica ha portato i fischi dell’Olimpico e ha alzato oltre i livelli di guardia la tensione in casa Roma. Nemmeno un gol contro una squadra che ne aveva presi 47 in 22 partite, un elemento che ha fatto infuriare Rudi Garcia: nel più rumoroso dei faccia a faccia della sua gestione, ai calciatori ha rimproverato un approccio inaccettabile. L’analisi tattica si è trasformata presto in una strigliata infinita, il tecnico s’è intrattenuto più del solito con i giocatori tenendo toni particolarmente agitati: i nervi non erano mai stati tanto tesi nell’ultimo biennio. Ovviamente qualcuno ne ha approfittato per muovere lamentele riguardo allenamenti — qualcosa è cambiato in questo senso nelle ultime settimane, solo piccoli dettagli — e gestione dei singoli. Addirittura circola da tempo tra le mura di Trigoria la voce che dalla prossima stagione allo staff medico, da sempre sotto accusa, possa affiancarsi (ma la società non conferma) un medico (o più d’uno) americano, una sorta di supervisore. Ora, però, le turbolenze coinvolgono anche Garcia: i suoi errori contro il Parma — impiegare Doumbia che non si era mai allenato con i compagni e stremato dal viaggio, come pure Gervinho — non sono piaciuti alla dirigenza, che qualche responsabilità all’allenatore inizia a imputarla. Da Trigoria, che le cose vadano bene o vadano male, ripetono che nessun allenatore è intoccabile. E Garcia non fa (più) eccezione