(J. Manfredi) ROMA – Una spenta Roma non va oltre lo 0-0 contro il Parma e sciupa l’occasione di consolidare ulteriormente il secondo posto. Una brutta battuta d’arresto, dopo la vittoria di Cagliari, che ha tanto il sapore di resa in chiave scudetto. Il quinto pari di fila in campionato conferma il grande momento di difficoltà, tecnica e fisica, dei giallorossi che non riescono più a mettere in crisi sul piano del ritmo gli avversari.
PARMA, UN PUNTO DI SPERANZA – Il Parma porta via un punto insperato e poco importa se, a fine stagione, non servirà per salvarsi. In vista dell’atteso pagamento degli stipendi, promesso dal neo-presidente Manenti entro martedì, il risultato ridà almeno un pizzico di fiducia a una squadra che da 6 giornate non vedeva luce e che dal 21 settembre tornava puntualmente a mani vuote da ogni trasferta.
GLI AFRICANI NON RIACCENDONO LA ROMA – Dati che la dicono lunga sul malessere della Roma che continua a non saper più cambiare passo e trovare le giocate in velocità che per un anno l’avevano resa irresistibile. Garcia ha sperato che i ritorni di Gervinho e Doumbia gli portassero la ventata necessaria per riprendere la rotta scudetto ma i due, evidentemente scombussolati dai viaggi aerei e dalla festa in Costa d’Avorio, sono sembrati due corpi estranei. E così lo scudetto è sempre più un miraggio.
GARCIA LANCIA SUBITO DOUMBIA – Alle prese con la continua emergenza, stavolta Garcia è riuscito almeno a imbastire un buon cambio con la sfortuna: ha lasciato ai box lo squalificato Holebas e i malconci Maicon, Pjanic e Totti ma, di contro, ha rilanciato subito dal 1’ Gervinho e Doumbia, appena rientrati dalla Coppa d’Africa, De Rossi, ristabilitosi dall’infortunio, e Manolas e Florenzi, riabilitati dopo il turno di stop. Sul fronte opposto Donadoni ha cambiato quattro pedine nella squadra sconfitta nel recupero dal Chievo inserendo Mendes e Costa in difesa al posto di Santacroce e Feddal, Mauri in sostituzione dell’appiedato Galoppa in mediana e, infine, preferendo Belfodil a Palladino al centro dell’attacco.
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