Il prof. Alberto Prestininzi, membro del Comitato regionale per l’approvazione dei progetti, è intervenuto sull’iter che porterà alla costruzione dello stadio della Roma che al momento è al vaglio della Regione Lazio.Queste le sue parole:
“C’è qualcuno che ostacola forse. Ci sono alcune riflessioni, non scritte, sull’impatto ambientale, ma son tutte cose capziose. Io spero che si sblocchi da un momento all’altro, c’è una commissione che sta lavorando. Io sto cercando di sbloccarla, per quanto mi è possibile”
Nello specifico, qual è il suo ruolo all’interno della regione?
Io sono nel comitato regionale per l’approvazione dei progetti in generale, ma qui è stata fatta una commissione specifica che deve dare una risposta alla conferenza dei servizi. Quindi ci è stata assegnata ad ognuno un compito, c’è la parte archeologica, la parte legata all’impatto ambientale, e così via. Lì si trattarebbe adesso di intervenire in modo che si facciano delle specifiche richieste di chiarimento. Genericamente si dice che c’è un impatto ambientale, ma è un fatto del tutto generico. Invece andrebbero individuati quali sono gli aspetti che danno qualche incertezza, in modo che si possa rispondere puntualmente su quelle incertezze
Ad esempio: le esondazioni previste non sono del Tevere ma sono del fosso che sta lì vicino…
Secondo me tutti i vari problemi che possono emergere sono risolvibili.
Capitolo tempistiche: quali sono le previsioni di realizzazione? Si hanno notizie sulla data della posa della prima pietra?
Appena questa commissione sblocca si può iniziare. Si prevedeva primavera, ma se non si pronunciano e rinviano e ritardano è come un treno, un vagone si porta l’altro.
Il problema dell’area esondabile quindi è risolvibile?
Quello del Tevere sì, c’è l’altro fosso (fosso di Vallerano, ndr) che ha tempi di ritorno molto lunghi e bisognerà fare in modo che non possa dar problemi all’area interessata. Lo si può fare, rinforzando gli argini e facendo una serie di opere. Tecnicamente è fattibile. Quello delle esondazioni è il problema meno grave.
Fonte: Forzaroma.info