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AS ROMA Totti a Gazzetta TV: “2006 anno particolare. Lippi credette in me dopo l’infortunio. Il gol alla Samp resterà nella storia”

Cecchini e Totti (foto twitter)
Cecchini e Totti (foto twitter)

Come rivelato da Massimo Cecchini, giornalista della Gazzetta dello Sport, andrà in onda alle ore 21 un’intervista fatta con Francesco Totti, capitano della Roma, ai microfoni proprio della tv ufficiale del giornale nazionale. Totti per un’ora intera intratterà gli spettatori con le sue classiche dichiarazioni interessanti, tra humor e serietà come nel suo stile.

Il focus è sulla stagione 2006-2007, in quanto bomber di quel campionato; ci sono anche i pareri di suoi ex compagni come Aquilani, Cassetti, Perrotta e Pizarro.

“Fu un anno particolarissimo, brutto e bello” – ha detto Totti.

Cecchini: “Dopo il carck alla tibia Totti sembrava addirittura potesse fermarsi, poi la rinascita, fu solo l’inizio di una grande stagione”.

Totti: “Dopo l’intervento del prof. Mariani sapevo di poter rientrare, mister Lippi mi ha aiutato a ripartire, mi ha dato forza di volontà per giocare al Mondiale. Contro il Livorno tornai in campo dopo parecchi giorni all’Olimpico, fu difficile e iniziammo all’attacco per poter vincere. De Rossi segnò uno splendido gol da 30 metri, poi ci diedero un rigore sotto la Nord. Amelia sapeva dove potevo tirare, ho cambiato angolo e ho tirato fuori”.

Perrotta: “Quell’anno solo noi e Inter potevamo puntare alla vittoria finale”.

Cassetti: “L’Inter era più forte facendo il gioco delle figurine, ma noi sapevamo di essere l’unica antagonista”.

Totti: “L’Inter era forte e compatto e vinse qui da noi, ma il campionato era lungo. Il gol non arrivava e pensavo che l’intervento fosse riuscito male. Pensai a tutto, a qualsiasi escamotage per risolvere la situazione. Contro il Chievo mi arrivò la palla giusta, misi il portiere a terra con una finta e calciai sul suo palo. Più che una liberazione fu una soddisfazione, non vedevo l’ora di segnare all’Olimpico dopo l’infortunio. Forse non ero più capace a tirare i rigori, quando ne sbagli molti durante un anno ti viene il dubbio, ma il mio carattere forte mi ha fatto ricredere e ho cominciato a segnare con continuità”.

Pizarro: “Siamo stati i migliori in campo più volte, come contro l’Ascoli. Quando ero alla Roma ricordo che i portieri avversari, come Pagliuca, facevano sempre i miracoli”.

Totti: “A Milano ricordo bene i gol contro i rossoneri: il primo fu una mezza rovesciata sul secondo palo con cui battei Dida. Il secondo nacque con il recupero di Tonetto, la rabona di Aquilani, Mancini l’ha crossata e io di testa feci ancora gol”.

Cassetti: “Berlusconi venne a farci i complimenti perché erano anni che non vincevamo a San Siro”.

Totti: “Il 7-0 contro il Catania ci stava tutto, fu una delle partite migliori dell’era Spalletti. Quando capita al contrario 7 gol te li fanno volentieri. Contro la Samp feci gol dopo una decina di minuti sul lancio di De Rossi. Poi al 74′ Cassetti mi fece un lancio da 40 metri, ero molto defilato sulla sinistra e mentre la palla arrivava ero indeciso sul calciare. L’ho presa di esterno sinistro, ho fatto un gol meraviglioso, rimarrà nella storia”.

Cassetti: “Contento di aver fatto l’assist per uno dei gol più belli della sua carriera”.

Totti: “Arrivammo al derby d’andata convinti di fare bene, invece non ci riuscì nulla. Arrivò un 3-0 inaspettato. Roma-Parma fu invece una partita differente dalle altre, è la squadra a cui ho segnato di più in campionato, mi porta fortuna. Più segnavo e più raggiungevo qualche record, cercavo di fare più gol possibili. Campagnolo? Lo conoscevo benissimo, non volevo certo mi lasciasse segnare, mi arrabbiai con lui perché fece il miracolo proprio contro di me”.

Cassetti: “Dopo il 7-1 eravamo tutti distrutti a Manchester, solo Totti riuscì a sdrammatizzare dicendo che il secondo tempo ce lo saremmo giocato alla playstation. Lui fremeva per la Scarpa d’oro, dopo questo imput la sua tensione era ancora più alta”.

Perrotta: “Ha visto il traguardo più vicino, ci ha fatto la bocca vedendo anche cosa combinavano gli altri attaccanti”.

Totti: “Vincere a San Siro ha sempre un certo fascino, l’Inter era fortissimo e doveva vincere lo scudetto. Fu bello rovinargli la festa. Per la scarpa d’oro c’era Van Nistelrooy che giocava nel Real, ma facendo due gol l’avrei superato. Con il Messina ebbi anche l’occasione di segnare su rigore, ma sbagliai pure quello. I secondo gol fu una liberazione per me e per tutti i tifosi che mi sostenevano”

Perrotta: “Potevo calciare su quell’azione, ma mi spostai per far segnare Francesco”.

Aquilani: “Totti era emozionato, ci teneva a vincere questo premio, tutti erano contenti per lui e fu una giornata bellissima”.

Totti: “La premiazione fu emozionante, perché me la consegnò il presidente Sensi e avevo mio figlio Cristian in braccio. Una sensazione bellissima davanti alla mia gente. Il 2006-2007 fu il mio migliore anno per continuità in Serie A”.

Fonte: Gazzetta Tv

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