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CORRIERE DELLA SERA Garcia: ”Le assenze della Juve? Per una gara, le nostre per mesi”

Rudi Garcia in conferenza stampa
Rudi Garcia in conferenza stampa

(L. Valdiserri) – Roma-Juventus non può mai essere una partita come le altre. Neppure se, dopo i veleni della gara di andata, con tre gol bianconeri su tre in odore di irregolarità, adesso la classifica dice che la Juve è a +9 e non è più facile alzare la voce per contestare i torti. Non è più una vera sfida scudetto, al massimo può riaprire un piccolo spiraglio in caso di vittoria dei giallorossi. Eppure resta una tappa fondamentale per Rudi Garcia e i suoi calciatori.

I motivi sono tanti: 1) dare continuità alla vittoria di Rotterdam, in Europa League, perché senza la continuità non si va da nessuna parte; 2) tenere a bada il Napoli – e, perché no, anche la Lazio – nell’ottica della difesa del secondo posto; 3) dare un segnale importante in uno scontro diretto contro una big, visto che la Roma di Garcia ha battuto la Juve solo in Coppa Italia, nella stagione scorsa, ma in campionato è a tre sconfitte in tre incontri; 4) fare la pace con l’Olimpico, dove, in campionato, la Roma non vince del 30 novembre 2014, 4-2 contro l’Inter.

La Juve sarà senza Pirlo, infortunato, mentre Pogba e Vidal sono stati convocati nonostante qualche acciacco. Il centrocampo di Allegri non sarà al top, ma Garcia non accetta paragoni: l’emergenza infortunati, alla Roma, è durata tutta la stagione e non una partita soltanto: «Mi aspettavo una domanda su Pirlo e Pogba. Il presidente Pallotta ha detto che se fossero mancati alla Juve per lungo tempo, così come sono mancati a noi Castan e Strootman, i bianconeri sarebbero stati meno forti. È stata un’ottima risposta».

Proprio per l’importanza della gara e per il livello dell’avversario, che ha assorbito benissimo la partenza traumatica del suo guru Antonio Conte, sarà decisivo per Garcia poter contare su sostituzioni all’altezza: certe partite si vincono solo giocando in 14: «Florenzi è al 100%, Iturbe sta tornando bene: non ha una gara intera nelle gambe, ma un’ora, settanta minuti sì. Doumbia ha una lombalgia e non sarà convocato. Bisogna rimetterlo al giusto livello, è da troppo tempo che non si allena normalmente. Non ci sarà, ma, come abbiamo visto contro il Feyenoord, con il rientro di alcuni giocatori in attacco, ho parecchie soluzioni. C’è anche Verde, che giovedì è rimasto in panchina. Per Maicon, invece, è ancora troppo presto».

Il limite della campagna acquisti di gennaio è evidente. La «cartella clinica»fatta dall’allenatore, calcolando anche l’assenza di Ibarbo, che ha pagato con uno stiramento di secondo grado i 18 minuti giocati in Coppa Italia contro la Fiorentina il 3 febbraio scorso, parla chiaro. C’è chi si è rafforzato nell’immediato con Gabbiadini e Strinic (Napoli), con Salah e Diamanti (Fiorentina) o con Shaqiri (Inter). Non la Roma. Ma questo non è il momento delle recriminazioni. Adesso si gioca e basta.

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